Il blocco dei cancelli di ingresso di Calabra Maceri è stato rimosso durante la mattinata di oggi, 19 febbraio, ed i conferimenti sono ripresi. La serrata delle ultime ore era stata determinata dal problema dei pagamenti dell'ultimo trimestre 2019 da parte dei comuni dell'Ato Cosenza e, di riflesso, dalle difficoltà del gestore dell'impianto nel garantire le spettanze al proprio personale.

Individuata la soluzione

Il confronto tra le parti ha consentito di trovare una soluzione: essendo venuta meno la delega regionale, Calabra Maceri fatturerà per i servizi erogati direttamente all'Ato che, nel frattempo, non avendo personalità giuridica, si doterà dei requisiti necessari sotto il profilo fiscale. Poi Palazzo dei Bruzi, in qualità di ente capofila, procederà alla liquidazione delle fatture stesse utilzzando le quote già incamerate dagli altri comuni dell'Ambito Territoriale Ottimale. Non potrà invece pagare la propria parte, poiché anche questo debito rientra nella massa passiva di diretta gestione dell'Organismo Straordinario di Liquidazione, insediatosi da qualche giorno per occuparsi del dissesto. 

Impianti esauriti

L'emergenza tuttavia, è tutt'altro che superata. La discarica di Contrada La Silva a Cassano ha chiuso i battenti già da una settimana per la saturazione dell'ultima buca disponibile. Contestualmente si è resa necessaria la costruzione di una paratia nell'impianto della Sovreco di Crotone, per cui l'iniziale conferimento autorizzato è temporaneamente ridotto da venticinque a venti camion al giorno, almeno fino alla prima settimana di marzo. Inoltre il termovalorizzatore di Gioia Tauro, altra struttura dove vengono smaltiti in parte gli scarti provenienti dalla provincia bruzia, sta lavorando a singhiozzo a causa di interventi di manutenzione programmata che ne causano il blocco non essendovi in funzione una seconda linea di lavorazione.

L'imbuto che manda la filiera in tilt

Si viene così a creare una sorta di imbuto per cui nel sito di Calabra Maceri la spazzatura, in arrivo dai comuni per essere trattata prima del trasferimento in discarica, si accumula nei capannoni finché, come già capitato più volte, lo spazio non si esaurisce. All'orizzonte non si intravedono soluzioni, al contrario. Anche l'impianto di Crotone, a breve, sarà esaurito. La capienza infatti, è stimata in circa 47 mila tonnellate e mezzo. Mediamente vi affluiscono rifiuti pari a mezza tonnellata al giorno. Nella migliore delle ipotesi quindi, sarà possibile scaricare a Sovreco al massimo per altri tre mesi.

Il sopralzo ordinato per Cassano

Nel frattempo il Commissario ad acta Demetrio Moschella, nominato in esecuzione dell'ordina emessa dalla Regione lo scorso 7 settembre per eseguire il sopralzo della terza buca della discarica di Cassano, così da ottenere una capienza ulteriore di circa 30mila metri cubi, sta completando i rilievi per la Valutazione dell'Impatto Ambientale. Successivamente bisognerà decidere se affidare i lavori in via d'urgenza o procedere a bando di gara. Ma anche laddove si dovesse arrivare in fondo alle procedure burocratiche, si parla anche qui di qualche mese, la comunità ha già preannunciato durante un consiglio comunale aperto dai toni infuocati, iniziative di proteste veementi, con il blocco della strada di accesso all'impianto. Le stesse proteste che hanno fino ad oggi bloccato anche la realizzazione del nuovo Ecodistretto e quella delle nuove discariche, necessarie a superare l'emergenza.

Le altre questioni aperte

Ci sono poi altre questioni aperte. La più impellente è relativa alla sottoscrizione del contratto tra Ato Cosenza e i titolari degli impianti della filiera di smaltimento e poi, come abbiamo visto, il pagamento delle quote necessarie a saldare le relative fatture. Inoltre all'interno di Ato crescono i mal di pancia: alcuni sindaci in regola con i pagamenti temono di avere ripercussioni sulla raccolta per il mancato adempimento di altri comuni. Poi ci sono le amministrazioni della fascia jonica che rivendicano una propria autonomia, potendo contare sia sulla discarica di Bucita, sia sull'impianto di trattamento, di proprietà pubblica e gestito da Ekrò. Impianto che tuttavia tra poco dovrà essere sottoposto ad un intervento di ristrutturazione per il quale la Regione ha già stanziato le somme necessarie.