Continuano sull’intero territorio di Reggio Calabria gli abbandoni di cani e gatti. Ogni giorno si assiste a questo triste fenomeno che, oltre ad integrare delle ipotesi di reato, mette in luce la carenza dei servizi di contrasto. Nei giorni scorsi a Villa San Giuseppe, frazione alla perferia nord reggina, sono stati abbandonati ben 13 cuccioli di cane. Sono stati gettati in mezzo alla strada, tra la spazzatura, senza cibo né acqua. Sono stati alcuni volontari a salvarli e a metterli in sicurezza. Se non fosse stato per loro queste piccole creature sarebbero morte di stenti o investiti dalle auto nell’indifferenza più totale. «Abbiamo chiamato il Comune, i veterinari dell’Asp, le forze dell’ordine- ci dice uno dei ragazzi che li hanno soccorsi- ma nessuno è intervenuto. Ci hanno detto che potevamo lasciarli lì perché nessuno poteva occuparsene. Ma come facevamo a lasciarli lì? Allora ce ne siamo fatti carico, ma ci sentiamo abbandonati totalmente». Questo è solo uno dei tanti casi registratosi sul territorio. Nell’ultima settimana sono stati ben 50 gli animali abbandonati, tra cani e gatti. Le Istituzioni non rispondono, animalisti e volontari sono al collasso. «Io e i miei volontari- afferma alla nostra testata Francesco Putortì, fondatore di “F.G.P. Group animal rescue”, da anni impegnato nella tutela degli animali in città e attivista a tempo pieno- non ce la facciamo più. Ogni giorno, ogni notte dobbiamo ottemperare a decine e decine di emergenze. Non possiamo sostituirci al Comune, noi ce la mettiamo tutta spendiamo tempo e risorse, ma senza un aiuto concreto la situazione peggiorerà ulteriormente». 

 

La mancata tutela degli animali sul territorio cittadino è infatti, un grave problema. Il canile di Mortara, alla periferia sud della città, è stracolmo ed è dal marzo del 2017 che è sotto amministrazione giudiziaria dopo un’inchiesta, della Procura reggina, che ha travolto l’associazione titolare della gestione per alcune irregolarità. A ciò si aggiunge che a Reggio non è mai partita una campagna di sterilizzazione, da parte dell’Asp, per i randagi, e non esiste un gattile. «Tutto ciò- continua Putortì- mette in pericolo centinaia e centinaia di creature. È obbligo del sindaco e dell’assessore al ramo predisporre un piano di intervento sanitario, di concerto con i veterinari dell’Asp, ed inoltre a lui è affidata la salute pubblica. L’estate non è ancora iniziata e già gli incivili scaricano per strada cucciolate intere. Come possiamo assistere a tutto questo? Ed è per questo che chiediamo l’intervento non solo delle istituzioni locali-ha concluso- ma anche della Prefettura affinché vigili sulle loro mancanze».