Tra le priorità politico-amministrative, avviate dal neo presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, vi sono la preservazione dell’ambiente e la tutela del mare. «Condicio sine qua non per potenziare il turismo: settore cruciale per lo sviluppo della nostra realtà provinciale», - ha sottolineato, al riguardo, il giovane rappresentante istituzionale dell’Ente intermedio del Vibonese. La Provincia, riporta una nota dell’Ufficio stampa, ha intensificato i processi di controllo e vigilanza amministrativa dei sistemi di depurazione. Sul territorio provinciale insistono 60 impianti comunali destinati alla depurazione delle acque reflue urbane oltre quelli privati, afferenti alle attività produttive quali la ristorazione e l’ospitalità turistico-ricettiva. 

 

Recentemente - su input del presidente Solano e attraverso il coordinamento tecnico-giuridico del segretario, Mario Ientile, - gli uffici provinciali preposti, di cui è responsabile l’architetto Giovanni Colace, hanno effettuato una ricognizione su tutti i predetti impianti, verificandone lo stato di coerenza con le disposizioni di legge.

 

I titoli abilitativi emessi dalla Provincia di Vibo - per consentire a norma di legge ai sindaci e agli imprenditori di poter scaricare, nei corsi d’acqua o a mare, i reflui derivanti da processi depurativi - sono l’autorizzazione provvisoria e quella definitiva. La prima ha validità temporanea (dai 4 ai 6 mesi) e contiene alcune prescrizioni propedeutiche al rilascio dell’autorizzazione definitiva. «Tra le prescrizioni vincolanti, impartite per legge dalla Provincia, che è l’Autorità competente del settore depurazione, - spiega l’architetto Colace - vi sono le campionature con verifica tecnico-analitica che devono essere, obbligatoriamente, effettuate dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal). Agenzia che da diversi mesi però - mette in evidenza Colace - ha manifestato delle difficoltà a svolgere, per tempo, le necessarie analisi dei valori delle acque reflue, ad essa deputate dalle normative vigenti».

 

In considerazione di tale situazione di criticità la Provincia di Vibo Valentia ha, quindi, avviato un’interlocuzione con il Nucleo Ambiente dei Carabinieri e ha chiesto l’intervento di mediazione del Prefetto, «con l’intento di imprimere una celere assunzione di responsabilità all’Ente regionale preposto alle analisi della depurazione delle acque e di sbloccare, quindi, l’iter amministrativo avviato dai nostri uffici», - ha affermato Solano. Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, nel contempo, è impegnato ad avviare «un’azione concertata a tutela dell’ambiente con di tutti i sindaci e gli imprenditori del territorio operanti nel campo delle attività turistiche e produttive».

 

Dalle dichiarazioni del presidente Solano si evince, in maniera immediata, che è sua intenzione arrivare a una soluzione definitiva del problema depurazione, prima della prossima stagione estiva. «Vista la fondamentale importanza del settore turistico per le dinamiche di sviluppo della nostra provincia - ha dichiarato, infatti, Solano - occorre fare di tutto per portare i parametri di balneazione delle acque nei limiti previsti, soprattutto in tutte le realtà marine della nostra costa, avviando un’inversione di tendenza rispetto a quanto registrato, in passato, in particolar modo durante l’estate. La Provincia di Vibo Valentia è già a buon punto nell’espletamento degli atti di propria competenza. Adesso è necessario - ha asserito, con decisione, il presidente Solano - che tutti gli Enti e i soggetti preposti a tale incombenza dimostrino senso di responsabilità ed effettuino la loro funzione istituzionale, per garantire, finalmente, ai cittadini del Vibonese, un ambiente sano e un mare ancora più bello, trasparente e pulito».