Nuova proroga, ancora una volta senza bando pubblico, per la gestione del depuratore di Gioia Tauro che il consorzio regionale Corap affida alla società Iam. Il decreto è del commissario straordinario dell’ente che si occupa dell’industrializzazione regionale, Enrico Mazza, il quale con questo indirizzo depenna le preoccupazioni che aveva evidenziato il suo predecessore, Renato Bellofiore, nel Piano presentato prima di essere rimosso.

Mentre quest’ultimo aveva bocciato l’esternazionalizzazione del servizio, scrivendo nero su bianco che rispetto ad un fatturato annuo che si aggira intorno a 9milioni alla Regione rimangono solo briciole, l’avvocato posto dal presidente Roberto Occhiuto al comando dell'ente in liquidazione rinnova – per almeno un anno – il rapporto che, ormai, sta per spegnere “20 candeline” senza mai una gara ad evidenza pubblica.

Nello stesso atto, però, il commissario Mazza dà mandato agli uffici di accelerare la predisposizione di una gara che, a questo punto, equivale a sostenere l’impossibilità che il Corap scelga di gestire direttamente l’impianto e che, quindi, potrebbe mettere in gioco la concessione oggi appannaggio di una società che è sottoposta ad un controllo da parte del Tribunale, per via del coinvolgimento in diverse inchieste giudiziarie per lo smaltimento dei fanghi di depurazione e del percolato da discarica. Un indirizzo preciso, questo deciso dal nuovo commissario, che contraddice quello del suo predecessore – pur essendo stati indicati entrambi da una giunta di centrodestra – e che, a questo punto, porta i sindacati davanti al fatto compiuto, visto che non era stata accolta la richiesta di un incontro che proprio sul tema della ventilata proroga era stata avanzata dalla segreterie di Cgil, Cisl e Uil.