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Sequestrate quattro vasche del depuratore di Santa Maria di Ricadi e sindaco deferita alla Procura di Vibo. Questi i risvolti di un’operazione di controllo dei depuratori avviata dal pm della Procura di Vibo Valentia, Claudia Colucci, e dal Nucleo Ambiente della polizia giudiziaria. In particolare, i sigilli sono stati apposti a quattro vasche contenenti circa 50 metri cubi di fanghi essiccati e non smaltiti e derivanti da processo di depurazione. In alcuni cassonetti all’ingresso dell’impianto sono stati inoltre trovati dei rifiuti solidi non smaltiti e anche i cassonetti sono stati sequestrati.
Secondo i rilievi dei carabinieri, ciò che molti cittadini e turisti paventavano da anni, sembrerebbe corrispondere al vero. Vale a dire il mancato smaltimento dei rifiuti da almeno due anni da parte delle ditte incaricate. Con le piogge i rifiuti essiccati invadevano i terreni circostanti senza alcuna separazione fra la parte depurata e quella nociva. Il sindaco Giulia Russo è stata deferita dai carabinieri alla Procura di Vibo Valentia per il reato di deposito incontrollato di rifiuti. Quale custode del sito è stato nominato il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune Vincenzo Calzona.
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Le indagini puntano anche ad accertare l’inquinamento del suolo e delle acque atteso che le quattro vasche sequestrate sono state realizzate in cemento armato e risultano prive di copertura. L’impianto è inoltre del tutto privo della videosorveglianza. Nei prossimi giorni l’Arpacal effettuerà delle verifiche sul flusso di uscita delle acque con appositi prelievi se per stabilire se i parametri sono nella norma.