FOTO-VIDEO | Si leva ancora una volta la voce decisa ma altrettanto inascoltata della cittadinanza. Nonostante qualche miglioramento sul fronte della raccolta spazzatura, la zona resta attanagliata da gravi illegalità: «Abbiamo sollecitato anche un presidio di polizia fisso»
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«Se le forze dell’ordine ci sono, le vogliamo vedere più spesso perché non ci sentiamo affatto tranquilli in nessun senso. Vorremmo sicurezza, tanto di giorno quanto di notte, in questo quartiere lasciato in balia di sé stesso. Ci sentiamo abbandonati. Abbiamo chiesto anche un presidio di polizia fisso ma chi dovrebbe vedere e ascoltare è cieco e sordo». Continuano a rivendicare il diritto alla sicurezza e ad un ambiente vivibile coloro che risiedono nel tormentato rione Marconi di Reggio Calabria dove, se non vi fosse una cittadinanza attenta e vigile, per nulla incline alla rassegnazione, l’illegalità che purtroppo è normalità non sarebbe neppure denunciata.
Rione Marconi, la nuova denuncia dei residenti
Una voce preziosa che però resta inascoltata e tra le piaghe più evidenti, unitamente all’occupazione abusiva degli alloggi popolari, alle costruzioni anch’esse fuori norma, all’illuminazione ancora carente e alla mancata manutenzione degli edifici di edilizia popolare, la questione dei rifiuti gettati in modo indiscriminato. Ciò nonostante i cassonetti stradali per la raccolta differenziata, la partecipazione attiva dei residenti regolari a tale raccolta e l’impegno puntuale di Teknoservice. La perdurante assenza di controllo sta lasciando diventare questo rione ancora una volta una discarica a cielo aperto, un luogo di conferimento illegale e indisturbato per chi, neppure residente, non smaltisce regolarmente i propri rifiuti e si reca appositamente qui per scaricarli.
«C’è un andirivieni ad ogni ora del giorno e della notte di furgoni e macchine piene di ogni rifiuto e che vengono qui a scaricare e a riempire i cassonetti che ogni mattina Teknoservice svuota. Un fenomeno al quale assistiamo quotidianamente e che non sappiamo più a chi raccontare. Basterebbero dei controlli per sanzionare i trasgressori ed estirpare questa abitudine incivile che ormai da troppo tempo attanaglia questo rione. La situazione si aggrava quando vengono appiccati anche gli incendi per bruciare i rifiuti. La responsabilità è dei cittadini incivili ma anche di chi, pur avendone il dovere, non controlla. Giovedì pomeriggio una delegazione della rete dei comitati di quartiere avrà un incontro al Comune. Anche in quella sede ribadiremo le nostri richieste, sperando di essere ascoltati», evidenzia ancora il gruppo di residenti che teme di non riscattare questo quartiere e di ripiombare nel baratro dei rifiuti per strada.
Reggio, degrado chiama degrado
Eppure un’altra vita sarebbe stata possibile. «Siamo qui dal 2001 il quartiere non è stato sempre così. La gestione delle problematiche da parte dell’amministrazione comunale e in ultimo la pandemia hanno contribuito ad un peggioramento progressivo della situazione. Il degrado, cosa notoria, genera altro degrado e noi, da residenti, chiediamo che ci vengano garantiti sicurezza, ordine e pulizia e di vedere in questo quartiere le forze dell'ordine».