La denuncia del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori e il nuovo appello al Comune: «Lavori fermi e incuria in un luogo di straordinaria bellezza. S'intervenga al più presto per completare l'opera»
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Incompiuto e già degradato. Il Parco Lineare Sud di Reggio Calabria, ancora inaccessibile in sicurezza, ha una lunga storia progettuale e una breve storia di fruizione già segnata da lavori a rilento e da un cantiere del ponte in stallo ormai da mesi, da intemperie e atti vandalici, inerzia del tempo, mancato utilizzo e assenza di controllo nella zona che hanno favorito il danneggiamento di strutture di fatto mai fruite e generato degrado.
La denuncia della cittadinanza residente
Il comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori della città dello Stretto continua a tenere alta l’attenzione e a denunciare una condizione di incompiutezza che oltre a negare alla cittadinanza la godibilità in pienezza e sicurezza di uno spazio di straordinaria e rara bellezza, rappresenta in modo evidente uno sperpero di denaro pubblico, in un contesto urbano invece assetato di interventi di riqualificazione e di strutture funzionali che adesso dovranno fare i conti con i danni causati da incuria e abbandono.
«Un nuovo lungomare già vecchio. Un luogo così bello, immerso nello scenario dello Stretto, che dovrebbe essere vissuto e dove invece ci sono strutture già saccheggiate e vandalizzate», ha denunciato Demetrio Pavone, componente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria.
«Un sistema di sorveglianza avrebbe potuto salvaguardare quando edificato e rimasto inutilizzato. Il controllo sul territorio, per altro, è funzionale al mantenimento di ordine e decoro perchè una città pulita alimenta certamente affezione e comportamenti più civili e rispettosi», ha sottolineato Filomena Malara, componente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria.
Curiosamente palme insistono proprio davanti agli scalini di accesso alla spiaggia, mentre a destare preoccupazioni non sono solo strutture nuove incompiute e già danneggiate ma anche problemi vecchi, irrisolti e che aggravano il quadro dal punto di vista ambientale e igienico – sanitario.
«Una spiaggia così bella che da anni vediamo segnata da fogne a cielo aperto che finiscono direttamente in mare», ha proseguito Demetrio Pavone.
L'appello al Comune
Da qui l’ennesimo appello all’Amministrazione comunale reggina affinché intervenga tempestivamente per limitare quanto meno gli effetti di questa perdurante inerzia e dia risposte in merito alla ripresa e al completamento dei lavori.
«Siamo stanchi di assistere ad opere annunciate che non vengono completate, come il ponte che avrebbe dovuto collegare la zona del torrente Calopinace con la parte Sud della città. Ci ritroviamo qui a chiedere ancora una volta al comune di Reggio di completare questi lavori», ha concluso Demetrio Pavone, del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori.
Un'opera sospesa...
Questo lungomare, che si snoda tra il torrente Calopinace e il torrente Sant'Agata e che rientra nel progetto più ampio del Waterfront, attraverso il quale Reggio potrà tessere nuovamente un rapporto con il mare, resta dunque sospeso.
Dalla prima consegna parziale dei lavori avvenuta nel 2008, come testimonia il pannello anch'esso invecchiato che campeggia lungo la passeggiata, sono trascorsi anni durante i quali la consegna è stata completata nel 2016, a seguito di variante apportata nel 2010, mentre il completamento atteso nel 2018 non è stato conseguito.
Nel 2019, la rimodulazione dei Patti per il Sud ha consentito lo stanziamento di tre milioni di euro per il completamento, ma un nuovo stallo si è imbattuto sui lavori. Anche la costruzione del ponte sul torrente Calopinace, a dispetto di promesse e annunci, è iniziata quest'anno per fermarsi dopo qualche mese.
Una stasi che preoccupa per il rischio concreto e attuale di spreco di denaro pubblico, di fatale inutilizzo di un manufatto mai rifinito e che adesso dovrà essere già riqualificato e riparato e per un'opera nel suo complesso incompiuta che il tempo e il mancato controllo non aiuteranno a conservare. Così quei tre chilometri (dei sei complessivi del Waterfront), scanditi da una carreggiata per auto, un tratto per pedoni, la spiaggia, aree verdi, punti di ristorazione e case dei pescatori, restano ancora sospesi, condizione ricorrente nella città dello Stretto, tra evidente evidente degrado e ostinata bellezza.