Nel contesto dell'evoluzione climatica e della crescente consapevolezza ambientale, il Pd si impegna a definire un'agenda politica all'avanguardia per rafforzare il settore agricolo locale. Nel corso di un incontro a Corigliano, il capogruppo dem nella commissione parlamentare Agricoltura, Stefano Vaccari, ha tracciato le linee guida per un'agricoltura sostenibile. Valorizzare le eccellenze locali, affrontare i cambiamenti climatici e promuovere una collaborazione sinergica sono i pilastri fondamentali di questa visione progressista.

Il parlamentare nel suo intervento a margine dell'incontro, ha sottolineato la necessità di affrontare i cambiamenti climatici, le fitopatie che colpiscono le colture, l'aumento dei costi energetici e l'accesso al credito. Ha ribadito la centralità dell'agricoltura come asse strategico dell'economia italiana e ha criticato la mancanza di una visione coerente da parte del governo. Per Vaccari «il governo dovrebbe investire maggiormente in ricerca per affrontare i problemi, come l'uso eccessivo di pesticidi, e promuovere pratiche agricole sostenibili». Ha riconosciuto il ruolo fondamentale degli agricoltori come custodi della biodiversità e dell'ambiente e ha enfatizzato la necessità di fornire loro strumenti e risorse per adottare pratiche più sostenibili.

Infrastrutture per la crescita

Vaccari ha rimarcato la necessità di investimenti nelle infrastrutture. Ha evidenziato il deficit strutturale in termini di strade, porti e aeroporti, affermando che tali investimenti sono fondamentali per consentire alle imprese di esportare le eccellenze locali in tutto il mondo. Infine, ha posto l'accento sulla collaborazione e sull'unione nel settore agricolo calabrese. Ha sottolineato come l'unione delle imprese agricole possa essere lo strumento chiave per valorizzare i prodotti di qualità sul mercato internazionale. Ha citato esperienze di successo in altre regioni italiane, sottolineando che solo attraverso l'unità si può affrontare la sfida della valorizzazione globale nel mondo dell'agricoltura. L'incontro a Corigliano ha fornito uno spazio prezioso per il dialogo e la collaborazione, gettando le basi per un approccio più sostenibile e orientato al futuro nel settore agricolo calabrese. A coordinare i lavori  Franco Madeo, segretario Pd. Sono intervenuti: Enzo Reda, esponente del Pd, Enrico Parisi, presidente nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Maria Grazia Minisci, imprenditrice di Confagricoltura Calabria, e Aurelio Angelini, ordinario di sociologia dell'ambiente e del territorio.  

I cambiamenti climatici e i condizionamenti sulle produzioni

Il professore Angelini ha evidenziato la grave situazione legata al cambiamento climatico nell'area del Mediterraneo, con particolare attenzione alla crescente desertificazione nella parte meridionale. Questo fenomeno impatta significativamente su tutto il territorio nazionale e sull'intero Mezzogiorno d'Europa. Le conseguenze non riguardano solo gli estremi climatici, come caldo e freddo intensi, ma si estendono anche ai mari, con l'introduzione di specie aliene che alterano gli equilibri marini, influenzando la riproduzione delle risorse ittiche. Nel settore agricolo, il cambiamento climatico può portare a un uso eccessivo di pesticidi, creando un circolo vizioso. L'impiego massiccio di pesticidi è preoccupante poiché queste sostanze, se accumulate nell'organismo umano nel tempo, possono avere effetti degenerativi. Inoltre, il cambiamento climatico introduce nuove specie che si adattano a un clima modificato, influenzando l'equilibrio naturale sia in ambiente marino che agricolo. Il Professore ha sottolineato la necessità di affrontare queste sfide con intelligenza, suggerendo l'utilizzo di approcci basati sulla lotta biologica e la ricerca. Propone di destinare risorse universitarie alla ricerca per supportare tali iniziative e affrontare la presenza di specie aliene in tempo reale, sia in campo agricolo che marino. Tuttavia, il professore ha criticato l'attuale governo, accusandolo di indebolire ulteriormente le politiche ambientali del paese. Invita a una riallocazione delle risorse per affrontare le nuove sfide del cambiamento climatico, evidenziando la necessità di politiche ambientali adeguate nell'agricoltura, nella pesca e nel vivere urbano. Conclude sottolineando che il futuro dell'Italia, dell'Europa e del mondo dipende dalla capacità di costruire sviluppo locale equilibrato, basato sulle risorse naturali e culturali, senza compromettere ulteriormente l'ambiente.