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Stretta finale a Cosenza per definire l’alleanza che sosterrà Lucio Presta nella corsa verso lo scranno più alto di palazzo dei Bruzi. Il nodo principale, ovviamente, è quello legato al Nuovo Centrodestra dei fratelli Gentile. Un cospicuo bacino di voti che farebbe assai comodo al manager delle dive per non correre rischi nello scontro con un Mario Occhiuto e un centrodestra che avanzano continui, convinti del supporto popolare figlio anche dello sdegno che la “congiura” di palazzo da cui è derivata la fine anticipata della sindacatura avrebbe suscitato in molti.
Il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno ha lanciato un vero e proprio appello al Nuovo Centrodestra invitandolo ad essere insieme al Pd sia a Roma che in Calabria. Un appello che fino al momento non ha avuto risposta.
Ma anche a Roma le grandi manovre non conoscono sosta. Tonino Gentile nelle scorse giornate ha avuto un faccia a faccia con Luca Lotti per provare a venire a capo della vicenda.
La trattativa è complessa e riguarda anche la sanità calabrese e la sua futura gestione. In Consiglio regionale gli alfaniani hanno avuto parecchio da ridire, ad esempio, sul documento voluto dal Pd e da Mario Oliverio per chiedere il superamento della fase commissariale, partendo da una critica feroce all’operato dell’attuale Ufficio del Commissario. Ncd non ha gradito anche perché Andrea Urbani, uomo vicino ai Gentile, è il vice di Massimo Scura e gli alfaniani di Calabria non muoiono dalla voglia di vederlo sostituito. I Gentile, dunque, chiedono rassicurazione sul futuro della gestione e anche lumi sull’eventuale sostituzioni degli attuali commissari.
Poi c’è la partita delle deleghe a Gentile, diventato sottosegretario allo Sviluppo Economico, e non vice ministro come si era inizialmente stabilito, e che adesso si trova in un dicastero decapitato dalle dimissioni della Guidi.
Infine le questioni più territoriali come quella legata al futuro ruolo di Katia Gentile, figlia del vicepresidente del Consiglio Pino. Una serie di nodi da sciogliere in una trattativa che occuperà i big dei due partiti anche in questo fine settimana che potrebbe essere quello risolutivo per la vicenda.
E’ chiaro, tuttavia, che un polo autonomo formato da Ncd (magari al fianco di Paolini) porterebbe assai guai nella corsa di Lucio Presta e potrebbe allontanare di sicuro la vittoria al primo turno. Il che sarebbe un grave smacco per l’uomo che Matteo Renzi in persona ha voluto candidato a Cosenza. La corda, insomma, è arrivata al massimo dell’estensione e una sua eventuale rottura potrebbe essere foriera di problemi per tutti gli attori dell’intricata partita politica.
Riccardo Tripepi