Sullo schermo allestito nell'ampia sala del Museo delle Arti e dei Mestieri del centro storico di Cosenza, scorrono le immagini di alcune tra le più clamorose proteste attuate in tutta Italia da Ultima Generazione, il gruppo protagonista di numerosi episodi di disobbedienza civile organizzati per richiamare l’attenzione mediatica e delle istituzioni sulla crisi globale del clima. Tra i più clamorosi il blocco stradale attuato a Milano e Roma e l’assalto con vernice lavabile a Piazza della Signoria a Firenze.

In gioco il nostro diritto di abitare il mondo

A rappresentare gli attivisti c’è Simone Ficicchia: «Atti dimostrativi – ha detto Ficicchia – per tentare di far comprendere all’opinione pubblica che senza un intervento deciso rischiamo davvero di essere l’ultima generazione prima che le catastrofi, già ricorrenti in tutto il Paese, ci costringano a cambiare in modo irreversibile il nostro vivere quotidiano». Parla agli studenti dei licei Fermi di Cosenza, Pitagora di Rende e Santoianni di Lungro, sottolineando i gravi rischi per i giovani di non poter godere in futuro del diritto di abitare il mondo per come oggi lo conosciamo, esposto ad un cambiamento rapido, determinato dall’inquinamento e dal tergiversare delle classi politiche e dirigenti.

La difficile transizione

I temi della salvaguardia ambientale irrompono così nel contest Music for Change  in corso di svolgimento in riva al Crati e promosso dall’associazione Musica contro le mafie, con un panel al quale sono intervenuti anche i parlamentari Anna Laura Orrico del Movimento Cinquestelle e Mario Occhiuto di Forza Italia. Nel Pnrr circa 60 miliardi sono destinati alla transizione ecologica ed energetica per aiutare le aziende ad essere più sostenibili e supportare i cittadini nello sviluppo di una sensibilità sull’argomento. Ma l'impegno dei governi è ancora troppo scarso mentre inesorabilmente avanzano gli effetti dell'innalzamento delle temperature e dei fenomeni estremi, con il pesante fardello in termini di vite umane e di danni che si portano dietro.

Decisioni di testa e non di pancia

«Servono scelte impopolari» ha detto Mario Occhiuto ricordando le iniziative assunte, durante la sua esperienza da sindaco di Cosenza, per migliorare la qualità dell’ambiente «dalla pedonalizzazione di Via Roma alla parziale chiusura di Viale Mancini per fare spazio al Parco del Benessere. Gli amministratori non devono cedere – ha aggiunto - alle spinte provenienti dalla pancia della popolazione» ha detto tra l’altro, esprimendo inoltre soddisfazione per la scelta di Musica contro le mafie, di ospitare gli artisti del contest nei Bocs Art che egli stesso aveva ideato e realizzato per vivacizzare quella parte periferica del centro storico.

La temuta direttiva comunitaria

Anna Laura Orrico ha parlato anche della direttiva comunitaria che, una volta entrata in vigore, con l’applicazione di un regime di tassazione legato alla produzione di emissioni inquinanti delle navi, andrà a penalizzare gli scali del Mediterraneo, soprattutto quello di Gioia Tauro, in favore dei porti extracomunitari non soggetti alla direttiva stessa, direttiva votata anche dal Movimento Cinquestelle. La deputata pentastellata ha ricordato di aver «sottoscritto un emendamento alla Legge di delegazione europea, affinché per un certo periodo di tempo la direttiva non venga applicata così da consentire al porto di Gioia Tauro di adeguarsi. Auspico una pronta approvazione. Del resto vanno in questa direzione pure le dichiarazioni del presidente della Regione Roberto Occhiuto. In questo modo vogliamo spingere il Governo a salvaguardare i livelli occupazionali ed anche a difendere i traguardi raggiunti dal Governo Conte, dal Ministro Toninelli e dal senatore Giuseppe Auddino, che hanno consentito di restituire linfa vitale a questa infrastruttura, sottraendola agli appetiti della criminalità organizzata».