«Correte, in fondo al mare c’è una statuetta». La segnalazione è arrivata oggi di buon mattino alle forze dell’ordine di Bruzzano. Si sa, a fine agosto il mare all’alba è liscio come l’olio. Così Concetto Emanuele e Pasquale, due amici appassionati di snorkeling, ne approfittano per una ricognizione con maschera e boccaglio tra gli scogli della Marinella, un piccolo angolo di paradiso marino con l’unico scopo di osservarne il suggestivo fondale. Ad un certo punto però notano qualcosa di molto simile ad un volto umano. La prima telefonata è a un parente esperto d’arte, il quale suggerisce loro di sporgere denuncia ai carabinieri. Accompagnati da un amico avvocato si presentano in caserma davanti ai militari in servizio che, una volta raccolto il rapporto, convocano per un sopralluogo sul litorale la sovrintendenza con i sommozzatori.

I sopralluoghi 

Sul posto arriva anche l’archeologa Alessandra Ghelli che, dopo le prime immersioni, nota qualcosa simile ad un manufatto con sembianze umane. Tutta l’area viene resa off limits e la mente corre subito a quel 21 agosto di 7 anni fa, quando lì vicino, a Capo Zeffirio, alcuni sub nel corso di una battuta di pesca subacquea estrassero una statuetta di bronzo raffigurante un leone. Stavolta però il sogno di una mattinata di fine estate è durato meno di mezza giornata.

Il verdetto che spegne la speranza

Dalle successive verifiche effettuate dagli esperti con apposite apparecchiature quello che in un primo momento aveva fatto gridare al miracolo, apparendo come una statuetta a forma di un volto umano piegato su uno scoglio, in realtà altro non era che un pezzo di roccia incagliato in una zona marina ad alta concentrazione di massi. La spiaggia, chiusa per le operazioni di recupero, torna libera. I sommozzatori rientrano alla base. A restare è la delusione sui volti di chi a quel ritrovamento che sapeva di impresa ci aveva creduto davvero. Anche solo per poche ore.