VIDEO | Il titolare del dicastero dell'Ambiente in videocollegamento con la Camera di Commercio per promuovere le novità del decreto di incentivazione delle Cer. Il governatore calabrese: «Positivo per le famiglie più deboli»
Tutti gli articoli di Ambiente
L’obiettivo del Governo è arrivare entro il 2027 alla costituzione di 20 mila Comunità Energetiche Rinnovabili per la produzione di 5 milioni di kilowatt, così da ridurre dei due terzi il ricorso ai combustibili fossili e da abbattere le tariffe, dopo l’impennata riconducibile alla instabilità internazionale.
Incentivi notevoli
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il tour InsiemEnergia, fa tappa alla Camera di Commercio di Cosenza, secondo appuntamento dopo quello d’esordio di Bologna, per incontrare imprese, associazioni e attori istituzionali e spiegare loro le modalità costitutive delle CER e gli incentivi disponibili: 5,7di euro il plafond complessivo, di cui tre miliardi e mezzo destinati a garantire per vent’anni tariffe vantaggiose alle Comunità energetiche e 2,2 miliardi di euro provenienti dal Pnrr per i comuni con meno di cinquemila abitanti, cui viene riconosciuto un finanziamento a fondo perduto del 40 percento dei costi di installazione degli impianti.
Intervento da remoto
Nel salone Pietro Mancini, doveva esserci il titolare del dicastero, Gilberto Pichetto Fratin, ma la convocazione di un Consiglio dei Ministri lo ha costretto all'ultimo momento ad optare per l'intervento da remoto: «Quello delle comunità energetiche rinnovabili è una vera e propria rivoluzione del panorama energetico nazionale – ha esordito – L'energia pulita dovrà prendere il posto dei gas serra ma ognuno deve fare la propria parte nella sfida della transizione – ha aggiunto – anche se l'Italia già si trova in una posizione di privilegio poiché le viene attribuito appena lo 0,8 percento di emissioni di anidride carbonica a livello mondiale. Credo che stiamo creando le condizioni per modificare le modalità di approccio culturale nell'approvvigionamento energetico, con l'auspicio di riuscire a cogliere questa opportunità di portata epocale attraverso feconde sinergie da stabilire con famiglie, piccole e medie imprese, enti locali, istituzioni».
La Calabria è già partita
La Calabria non è all’anno zero: vi sono Comunità energetiche già attive, mentre la regione ha stanziato ulteriori 42 milioni di euro a beneficio dei comuni con più di cinquemila abitanti, integrando così la misura del Piano di Ripresa e Resilienza prevista per le amministrazioni locali meno popolose. Il presidente della Regione Roberto Occhiuto, intervenendo anch'egli in video collegamento, ha sottolineato come «gli aumenti delle bollette siano profondamente iniqui poiché colpiscono soprattutto le famiglie economicamente più deboli. Per questo è importante costruire delle Comunità Energetiche Rinnovabili che consentano di accedere all'energia a prezzi significativamente più bassi. Non dimentichiamo che è prevista la possibilità di realizzare le CER anche per gli enti pubblici. Stiamo pensando di avviarne una alla Cittadella ma soprattutto di utilizzare per questo scopo pure gli ospedali» ha informato Occhiuto, ricordando di aver sensibilizzato i sindaci sul tema «fin dall'insediamento. Li convocammo per illustrare loro le opportunità delle CER, affidando a Fincalabra il compito di sovrintendere alle attività di implementazione delle Comunità Energetiche in Calabria».
L'esperienza di Calabria Energia
Ulteriori elementi li ha poi forniti l'assessore Rosario Varì, presente in sala, intervenuto per ricordare che «la Calabria produce il triplo del proprio fabbisogno energetico», rivestendo quindi un ruolo strategico non secondario in questa partita, «arrivando a mettere nella rete per il 76 percento energia prodotta da fonti rinnovabili. Percentuale che sale di ulteriori dieci punti se si considerano anche le centrali a biomasse, anche queste estranee quindi alle fonti fossili. Al di là di questi dati – ha ribadito – non bisogna dimenticare come il governo della Calabria abbia da tempo mosso passi importanti per il sostegno delle Comunità Energetica dotandosi di una propria legge e di un portale, Calabria Energia, proprio per l'affiancamento dei comuni nell'adozione di questo importante strumento».
Il ruolo delle Camere di Commercio
L'appuntamento era stato introdotto dal presidente della Camera di Commercio Klaus Algieri: «Fare comunità è sempre importante – ha detto – In questo ambito è determinante. Ringrazio il Ministro Fratin di aver inserito Cosenza tra le cinque tappe dell'iniziativa promossa dal Mase. Le Camere di Commercio sono state scelte per la loro distribuzione capillare lungo la penisola. Noi peraltro, siamo già impegnati in questo comparto attraverso il programma di sostenibilità energetica denominato Elena che ci vede attivamente coinvolti insieme all'ente Provincia di Cosenza».
Tre portali del Gse per l'attivazione dei progetti
I lavori, moderati dal segretario generale dell'ente camerale Erminia Giorno, sono proseguiti con i saluti del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e con gli interventi, tra gli altri, di Paolo Arrigoni, presidente del Gse, il Gestore dei servizi energetici, società pubblica per la promozione delle rinnovabili, e di Roberta Toffanin. consigliere Gse e Consulente del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. «La transizione energetica è un percorso lungo e complicato, ma necessario per contrastare i cambiamenti climatici – ha sottolineato Arrigoni – Siamo nella fase della promozione del meccanismo che io definisco la nuova frontiera della diffusione delle rinnovabili. Poi l'8 aprile vi sarà l'attivazione di tre portali funzionali alla costituzione delle Comunità energetiche ed alla valutazione dei progetti».
Energia pulita per tutti
«L'obiettivo di questi incontri – ha detto Roberta Toffanin – è fornire ogni elemento utile a far comprendere le modalità di attuazione delle Comunità energetiche, uno strumento nuovo che mette in rete chi produce energia con chi la consuma. Oppure chi la produce e consuma con chi la consuma soltanto. In altre parole tutti, anche coloro che non hanno la possibilità di installare un impianto fotovoltaico possono ugualmente utilizzare l'energia prodotta dagli impianti di comunità, beneficiando degli incentivi».