L'anno scorso la località del Vibonese ne aveva ricevute 5, unica in Calabria a raggiungere la cima della graduatoria. Quest'anno neanche una. La referente regionale Parretta: «È stata una scelta sofferta, ma per noi la tutela della legalità è un valore assoluto»
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Che fine hanno fatto le “Vele” di Tropea? Una domanda semplice che da qualche giorno arrovella chi legge e rilegge la prestigiosa classifica stilata annualmente da Legambiente e Touring Club Italiano, in pratica l’oscar del mare più bello. Lo scorso anno Tropea di Vele ne aveva ricevute addirittura 5, unica località in Calabria a raggiungere il top della graduatoria, insieme ad altre 20 in tutta Italia in 7 regioni. Un orgoglio per il Vibonese, che ha contribuito a promuovere ulteriormente il luogo più iconico e famoso della Calabria. Ovvio aspettarsi che anche quest’anno Tropea sarebbe tornata a svettare nella classifica nazionale. E, invece, le Vele sono sparite. Neppure una ne è stata assegnata e nessun altro comune calabrese ha fatto l’en plein, facendo scomparire dalla cima della classifica italiana la Calabria, con la sola Roccella Jonica vicina alla vetta, che di vele però ne ha conquistate solo 4.
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«Per quest’anno abbiamo deciso di desistere – spiega Anna Parretta, referente regionale di Legambiente -, a causa dello scioglimento del Consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose. È stata una scelta difficile, sofferta. Era la prima volta che ci trovavamo a valutare le 5 Vele per un Comune sciolto per mafia e abbiamo deciso di soprassedere, perché per Legambiente la tutela della legalità e la lotta alle mafie è un valore assoluto presente nel nostro Dna associativo».