Dopo una lunga gestazione, il Comune di Catanzaro compie il primo passo verso l'adeguamento dell'impianto depurativo, minato da criticità strutturali ataviche e diventato anche bersaglio di manifestazioni e polemiche dei residenti del quartiere marinaro nell'estate 2019. La gara per la progettazione è oggi pronta per la pubblicazione. «Entro venerdì pubblicheremo sulla Gazzetta Ufficiale il bando relativo al concorso di progettazione per il nuovo depuratore della città» - spiega Giovanni Laganà, dirigente del settore Grandi Opere del Comune di Catanzaro.

 

Quali opere necessarie

«In una fase iniziale saranno i progettisti a dirci se l'attuale impianto di località Verghello è tale per cui lo stesso possa essere sottoposto a revamping - ha aggiunto ancora il responsabile -. Nel contempo, abbiamo pensato di sottoporre anche alla valutazione dei progettisti il sito attuale per comprendere se è ancora adatto o vi sia la necessità di delocalizzarlo».

 

14 milioni da 6 anni 

Quattordici i milioni di fondi pubblici, stanziati nel 2012, e finiti al centro di un travaglio amministrativo che ancora dura. Inizialmente lo stanziamento del Governo prevedeva la compartecipazione di una cordata di privati che avrebbe dovuto curare la realizzazione di una nuova piattaforma. Risorse oggi indisponibili a causa di una lunga battaglia amministrativa che ha lasciato sul piatto il solo finanziamento pubblico.

 

Risorse sufficienti?

«Il concorso di progettazione - precisa ancora Laganà - prevede che il progettista ci fornisca la soluzione migliore che potrebbe riguardare anche il sistema fognario. Noi puntiamo alla reingegnerizzazione del prodotto al di là delle risorse disponibili, pur esse ingenti, ossia la capacità di comprendere quali adeguamenti realmente servono e il progetto ci confermerà se le risorse sono sufficienti o ne servono altre».

 

Ancora in fase preliminare

Tuttavia, il Comune di Catanzaro si trova ancora in una fase preliminare, ben lontana dalla cantierizzazione dell'opera. Si profila all'orizzonte una nuova estate con l'impianto a rischio e una procedura d'infrazione comunitaria ancora aperta. «Non dovrebbero innestarsi ricorsi. Generalmente nei concorsi di progettazione è difficile ma non possiamo escluderlo. Sarà necessario aggiornarci sulla tempistica che sarà dettata da un lato dal codice degli appalti e dall'altra dalla capacità che noi avremo di controllare gli step successivi».