VIDEO | La società di Lamezia Terme a metà giugno aveva avvisato la Regione delle difficoltà per il conferimento in discarica: «Non sappiamo più dove smaltire gli scarti, ora ognuno si assuma le proprie responsabilità»
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«Siamo costretti nostro malgrado, a bloccare i rifiuti in ingresso alla nostra piattaforma, fino a quando la parte pubblica non ci indicherà la discarica di riferimento con relativo rilascio di omologa». L’amministratore delegato della società Ecosistem, Salvatore Mazzotta, comunica così alla prefettura che il sito di Lamezia Terme a partire dal primo luglio non accetterà più rifiuti ingombranti, multimateriale, carta e cartone da raccolta differenziata proveniente dagli ottanta comuni della provincia di Catanzaro.
Si apre così una nuova fase emergenziale a inizio stagione estiva nel comparto dei rifiuti. La missiva è del 18 giugno scorso ed è indirizzata anche al Prefetto di Catanzaro, alla Regione Calabria Dipartimento Ambiente, all’Ato, ai sindaci ed agli operatori del servizio di gestione nettezza urbana. «Sussiste il problema dello smaltimento degli scarti di lavorazione in discarica, di cui deve farsi carico la parte pubblica trattandosi di rifiuti provenienti dal circuito urbano», spiega l’ad.
«Spiace dover constatare - afferma Mazzotta - che, nonostante la nostra preventiva segnalazione ai competenti uffici e soggetti interessati, ad oggi, nessun provvedimento concreto è stato assunto per la risoluzione della problematica. Pur apprezzando la buona volontà dimostrata dall’Ato di Catanzaro nel tentativo di addivenire ad una soluzione, siamo costretti nostro malgrado, a bloccare i rifiuti in ingresso alla nostra piattaforma, fino a quando la parte pubblica non ci indicherà la discarica di riferimento con relativo rilascio di omologa».
«È opportuno rammentare che la lavorazione dei rifiuti ingombranti, del multimateriale e della carta e cartone, genera uno scarto, il cd. CER 19.12.12, che si aggira di media intorno al 60% del rifiuto in entrata e che deve essere necessariamente conferito nelle discariche regionali. Senza siti di smaltimento, discariche, non riusciamo a lavorare i rifiuti, né possiamo sovraccaricare gli stoccaggi né tantomeno mettere a repentaglio le nostre maestranze e le nostre attrezzature con il rischio incendi. Siamo in estate e siamo costretti, dall’inefficienza del sistema e dalla mancata programmazione, ancora una volta, a fare i salti mortali per tamponare le croniche emergenze. Adesso basta. È giunto – chiosa l’amministratore - il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che si dia voce alla competenza».