È finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura la gara d’appalto espletata dal Comune di Catanzaro e finalizzata alla messa in sicurezza di un’area collinare in località Gelso Scala nel quartiere Ianò. Il rione nel 2009 era stato colpito da un devastante fenomeno di dissesto idrogeologico che impose lo sgombero di diversi nuclei familiari. Partite nel 2010 le operazioni di consolidamento dell’area finanziate con uno stanziamento di un milione e seicentomila euro, non sono state però ancora portate a termine.

 

Già lo scorso anno il settore Grandi Opere di Palazzo De Nobili aveva infatti deciso di annullare il certificato di ultimazione dei lavori rilevando una serie di irregolarità emerse nella fase di esecuzione dell’opera. “I lavori non sono stati completati per come previsto in progetto – annotava il dirigente in una determina - a causa delle irregolarità emerse, bensì riguardano l’esecuzione di altri lavori non previsti nell’appalto, determinando una situazione di probabile instabilità del fronte collinare oggetto di consolidamento”. Resta alto quindi il rischio nel quartiere mentre a Palazzo De Nobili si tenta di reperire nuovi fondi da destinare alla predisposizione di una nuova perizia per correggere le carenze strutturali. Nel frattempo la magistratura si è interessata al caso e già nei mesi scorsi ha aperto un fascicolo d’indagine chiedendo all’amministrazione comunale la trasmissione di tutta la documentazione inerente la gara d’appalto e l’esecuzione dei lavori.

 

Luana Costa