Se non è una maledizione poco ci manca. Dopo i ritardi burocratici accumulati nel reperire i fondi e nell’appaltare i lavori per la messa in sicurezza delle vasche di Magisano, principale centro di approvvigionamento idrico per la città di Catanzaro, slittati ormai alla prossima estate, una nuova tegola piove sull’iter di realizzazione della vasta rete infrastrutturale prevista lungo il fiume Alli da Regione e Sorical.

 

Il Tribunale delle Acque

Questa volta lo stop arriva però direttamente da Roma, dove nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza dinnanzi al Tribunale Superiore delle Acque adito dai proprietari di alcuni terreni espropriati dall’amministrazione comunale per consentire la costruzione di un nuovo sistema di back up a servizio della città, utile in caso di collasso della condotta Passante-Alli, costruita lunga le sponde del fiume e sottoposta alle continue intemperie delle acque, in particolare, nel periodo invernale.

 

Stop ai lavori

I proprietari dei terreni si erano opposti alla procedura di sdemanializzazione avviata da Palazzo De Nobili, proponendo ricorso al Tribunale e avanzando richiesta di sospensiva, sulla quale i giudici si sono appunto riservati rinviando la discussione ad una nuova udienza fissata a febbraio dell’anno prossimo. In attesa della decisione però nessuna opera potrà essere realizzata sui terreni. I giudici hanno da un lato intimato ai proprietari dei terreni di “non insistere sulla richiesta di sospensiva” e dall’altro all’amministrazione comunale di “non procedere con le attività previste”.

 

Crisi idrica dietro l'angolo

Nel frattempo, si avvicina a grandi passi la stagione invernale e anche quest’anno la città rischia di rimanere vittima di una nuova crisi idrica, con un grave fenomeno di dissesto idrogeologico a minacciare la collina su cui sorgono le vasche di accumulo di Magisano e sprovvista di un sistema alternativo di approvvigionamento dell’acqua.

 

Luana Costa