È una situazione che resta complessa quella dei rifiuti nell’Ambito territoriale ottimale reggino, in cui ricadono gli ecodistretti di Reggio Calabria, Gioia Tauro e della Locride. Ancora senza impianti finali in cui conferire gli scarti di lavorazione, l’Ato reggino ormai dallo scorso anno ricorre alla trasferenza fuori regione, con costi a carico dei singoli Comuni.

Il punto sulle discariche finali nel Reggino

Non si registrano ancora novità di rilievo sui due impianti già finanziati dalla Regione, insistenti sui territori di MelicuccàMotta San Giovanni. Sul primo si consolida ormai la linea della cautela. Il consigliere metropolitano delegato all’Ambiente Salvatore Fuda, all’indomani della sentenza con cui il Tar che ha accolto il ricorso presentato dal comune di Palmi avverso gli esiti della conferenza dei servizi propedeutica alla bonifica della vecchia discarica, in una nota ha rassicurato: «Tale sentenza non inficia l'iter per la costruzione del nuovo impianto in località La Zingara che, in modo scrupoloso, prosegue. Si attendono ancora gli esiti delle valutazioni tecniche e scientifiche prima dell’avvio dei lavori. Per noi resta prioritaria la tutela della salute della cittadinanza».


A Motta San Giovanni, il bando di gara per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza e adeguamento per la realizzazione dell’impianto di smaltimento degli scarti non è stato ancora pubblicato. Il progetto esecutivo è ancora in attesa del parere del provveditorato Opere pubbliche. Lo scorso luglio la Conferenza dei servizi ha approvato il piano di caratterizzazione, escludendo il rischio di contaminazione e la necessità di bonifica per il sito dell’ex discarica in località Comunia.

A Reggio raccolta da prorogare ancora ad Avr

Dal conferimento di scarti al trattamento e alla raccolta. Nell’ecodistretto di Reggio Calabria proseguono i lavori di ammodernamento nell’impianto di trattamento (dunque non di smaltimento degli scarti) di Sambatello mentre il comune di Reggio è pronto a prorogare il servizio di raccolta ad Avr, in scadenza il prossimo 31 ottobre, per il tempo strettamente necessario alla risoluzione delle pendenze legate ai due giudizi amministrativi in corso, così da evitare la sospensione del servizio essenziale anche solo per un giorno. Il 15 dicembre sarà discusso nel merito il ricorso promosso da Ecologia oggi per l’annullamento dell’aggiudicazione del servizio di raccolta a favore di Tecnoservice. Essendo stata, intanto, accordata dal Tar la sospensiva della stessa aggiudicazione, slitta il passaggio di consegne da Avr al nuovo gestore. Stante così le cose, fino al 15 dicembre il Comune reggino, da tempo con rifiuti in strada e micro discariche diffuse, rischierebbe nuovi accumuli. Rispetto a questa sospensiva l’Amministrazione reggina difenderà le proprie ragioni il prossimo 4 novembre dinanzi al Consiglio di Stato.


«Al di là dell’esito nel merito della vicenda, il nostro interesse esclusivo resta quello di affidare il servizio. Ci sentiamo, intanto, di garantire alla Città l’assenza di ulteriori disagi rispetto alla prospettiva di vacatio del servizio, sulla quale potrebbe incidere positivamente l’udienza del 4 novembre. Il sindaco, infatti, a breve firmerà con un’ordinanza di proroga del servizio ad Avr per il tempo strettamente necessario per non interrompere il servizio essenziale di raccolta. Risulta per noi indifferente quale società gestirà la raccolta. Per noi è importante che la stessa persegua gli obiettivi in modo corretto. Speriamo di poter mettere a punto presto il nuovo modello di raccolta differenziato zona per zona, dunque non solo tramite il porta a porta spinto. Ciò dovrebbe garantire maggiore pulizia e decoro e un aumento della percentuale della raccolta differenziata», ha spiegato Paolo Brunetti, assessore comunale all’Ambiente di Reggio. Restano ancora aperti, per altro, i fronti del maggiore controllo di aree critiche come Arghillà e Modena Ciccarello. La polizia locale non può bastare. Un nuovo incontro è stato per questo richiesto in prefettura.

Il sindaco Falcomatà: «Il bando non è oggetto del ricorso»

«È opportuno precisare che non è stato impugnato il bando elaborato dai nostri Uffici ma l’aggiudicazione relativamente ad un aspetto tecnico dell’offerta presentata dalla società vincitrice. L’impegno per garantire l’imparzialità, la trasparenza e la correttezza della nostra azione amministrativa è stato massimo. La nomina di una commissione esterna al Comune che valutasse in modo indipendente le offerte pervenute, per poi elaborare la proposta da sottoporre all’Amministrazione per l’aggiudicazione, ne è una chiara dimostrazione. Noi assicuriamo il prosieguo del nostro lavoro, che si protrae da mesi. Nonostante questa battuta di arresto, ci impegneremo affinché neppure per un giorno sia sospeso il servizio di raccolta», ha spiegato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà in occasione della recente conferenza stampa durante la quale l’avvocato Demetrio Barreca e il dirigente del settore comunale Ambiente, Domenico Richichi hanno approfondito le questioni tecnico-giuridiche della contestazione oggetto del ricorso e della regolarità del bando con offerta economicamente più vantaggiosa.

La raccolta rifiuti a Reggio e le offerte delle ditte

«In caso di procedure di gara con offerta economicamente più vantaggiosa, per prevenire conflitti di interesse, sussiste il divieto normativo di coincidenza tra chi scrive il bando e chi propone l’aggiudicazione. Proprio per questa ragione il codice degli Appalti del 2016 ha stabilito che le commissioni con il compito di valutare le offerte pervenute siano composte da professionisti iscritti nell’albo nazionale unico tenuto dall’Autorità nazionale Anticorruzione Anac. Tale norma, tuttavia, non è stata mai attuata e, nelle more, si attua ancora la norma transitoria secondo la quale in attesa dell’istituzione di tale albo nazionale, le commissioni sono nominate dalle Stazioni appaltanti secondo regole di competenza. Inoltre è il caso di sottolineare che il giudizio finora espresso dal tar si avvale di un orientamento che privilegia la forma, basato sul contrasto tra l’offerta e il contenuto minimo del capitolato del bando. L’altra ditta concorrente ha contestato il contenuto dell’offerta presentata dalla ditta aggiudicataria rispetto ad una specifica contenuta nel bando. Esiste tuttavia un altro orientamento sostanziale che, secondo il principio di equivalenza e a tutela del favor partecipationis e quindi dell'interesse pubblico all'ampliamento della platea delle imprese in gara, tiene conto dell’offerta nella sua interezza. Se dunque essa rispetta la finalità generale del capitolato essa deve essere ammessa alla valutazione e non può essere esclusa», ha spiegato il direttore generale Demetrio Barreca.


«La contestazione della società che ha proposto il ricorso eccepisce la minore frequenza minima di raccolta della frazione organica, in una particolare area della città, indicata dalla ditta offerente poi aggiudicataria. In particolare l’offerta prevede un numero minimo di raccolta settimanale pari a due anziché tre, come richiesto nel bando, prevedendo però altri servizi ad integrazione e rispettando così le finalità generali dello stesso bando. Da qui la valutazione positiva dell’offerta nel suo complesso. Spieghiamo tutto ciò solo per chiarezza, poichè non rileva per noi quale società attuerà il modello. Per noi conta superare questa lunga crisi della gestione rifiuti e andare avanti. Non demordiamo, quindi, anche se avremmo voluto proporre già subito alla Città, che sappiamo già sofferente da questo punto di vista, un nuovo modello di raccolta di rifiuti al quale abbiamo alacremente lavorato. Lo faremo al termine di questa vicenda processuale», ha concluso il dirigente del settore comunale Ambiente, Domenico Richichi.