Le polemiche tra Carlo Tansi e il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, non si placano. Il leader del movimento "Tesoro Calabria" e geologo si scaglia nuovamente contro il primo cittadino che, a suo dire, non gli avrebbe fornito i documenti riguardanti la discarica dismessa di Piano dell'Acqua. L'area su cui sorge l'ex impianto di smaltimento dei rifiuti ad oggi rappresenta ancora un concreto pericolo di inquinamento ambientale, dal momento che sotto i terreni in cui sono interrati i vecchi rifiuti scorre il canale Tirello, che attraversa la città altotirrenica e sfocia nelle acque antistanti.

La polemica

Tutto è cominciato con una denuncia del geologo circa un mese e mezzo fa, quando insieme ad alcuni attivisti ha fatto un blitz nell'area dell'ex discarica che, ad oltre dieci anni dalla chiusura, continua ad essere in condizioni di abbandono e degrado. «La discarica - dice Tansi - qualche anno fa è stata inserita dall'Istituto Superiore della Sanità tra i siti attenzionati e da bonificare per la presenza di sostanze altamente tossiche».
Pertanto, nel 2013 erano stati stanziati dalla Comunità europea circa 3 milioni di euro per la bonifica e la messa in sicurezza, ma ad oggi non risulta alcun intervento. Tansi aveva quindi chiesto lumi al sindaco per i ritardi e quest'ultimo aveva risposto per le rime: «Siamo alla fine dell'iter, è solo questione di tempo. Perché non vieni tu a fare il consulente in Comune?». Il geologo aveva accolto la provocazione, chiedendo di poterlo fare addirittura a titolo gratuito. Qualche giorno più tardi Tansi aveva anche sentito il primo cittadino e tramite pec gli aveva richiesto tutta la documentazione progettuale e amministrativa riguardante l'ex discarica, che sarebbe dovuta arrivare entro una settimana. Ma ad oggi, a quanto pare, Perrotta non ha mantenuto la promessa. «Non solo - lamenta il geologo - il sindaco non mi ha neppure invitato alla conferenza dei servizi per affrontare il problema della discarica, tenutasi a metà marzo presso il Dipartimento Territorio e Tutela dell'Ambiente della Cittadella regionale e convocata dal Direttore generale, l'ingegnere Gianfranco Comito proprio grazie ai miei solleciti indirizzati anche al presidente dell’Arpacal, Domenico Pappaterra».

La preoccupazione di Tansi

«Come molti sanno - continua Tansi - sono una persona dalla testa dura e andrò fino in fondo in questa torbida vicenda, senza guardare in faccia nessuno, affinché il problema della discarica di Scalea si risolva definitivamente. Oggi ho sollecitato tramite l’ennesima pec al sindaco Perrotta la richiesta di accesso agli atti che gli avevo spedito a febbraio. Spero che sia la volta giusta». A preoccupare il leader del movimento arancione è l'alto tasso di malattie tumorali che si starebbe registrando in quella zona. «Ricordo a me stesso che il percolato della discarica non viene trattato per come si dovrebbe e confluisce nella falde acquifere - continua -, quindi nelle verdure e nella frutta che mangiamo. Ah, dimenticavo, lì vicino mi risultano anche della vasche per la raccolta di acqua potabile dal momento che la discarica è stata posizionata proprio nei pressi delle sorgenti». Nei mesi scorsi, Tansi ha presentato un esposto sia alla procura di Paola, sia alla procura antimafia di Catanzaro.

L'impegno di Tesoro Calabria

«Noi nel movimento civico Tesoro Calabria - dice ancora il suo fondatore - non siamo alla ricerca di titoli sulle prime pagine dei giornali, ma abbiamo intenzione di portare avanti, con risposte concrete, questa sacrosanta battaglia per il bene dei cittadini di Scalea e vogliamo essere parte attiva del processo di rinnovamento della nostra Terra. Quindi saremo incessantemente con il fiato sul collo dell’amministrazione comunale affinché la questione non resti lettera morta». Poi conclude: «Per i motivi sopra indicati chiedo al sindaco Giacomo Perrotta di farmi sapere se i suoi buoni propositi siano ancora validi, così come sia ancora valido il mio ruolo, a titolo gratuito, di collaboratore al progetto di risanamento della discarica di Piano dell'Acqua».