«Eni non è lo Stato». Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, non arretra di un passo rispetto alle posizioni istituzionali assunte 4 anni fa. Era a capo dell’esecutivo regionale e dopo anni di immobilismo a vari livelli condusse in porto, nel 2019, l’intesa per la bonifica dell’ex area industriale di Crotone, oggi ricadente nei Sin (Siti di interesse nazionale). Da allora ad oggi, per lui, nulla è cambiato e nulla dovrebbe cambiare. E cioè: la bonifica dai veleni industriali, e il ripristino dei luoghi, deve avvenire attraverso il conferimento lontano dalla Calabria dei materiali altamente inquinanti che hanno devastato il territorio. E su questo Eni non può e non deve sviare.

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E proprio qui sta il punto della questione affrontata oggi a Dentro la Notizia, il format di LaC News24 condotto da Pier Paolo Cambareri sul tema della bonifica. Un tema discusso non soltanto con Mario Oliverio ma anche con il sindaco Vincenzo Voce, dal suo studio all’interno del palazzo municipale collegato con l’inviato Salvatore Bruno. Volendo sintetizzare la vicenda, e l’esito del dibattito, sono due gli aspetti di rilievo emersi nel corso della puntata. Il primo è anche una notizia. E a darla è lo stesso Voce: «In questi minuti sto scrivendo a tutte le istituzioni per fare in modo che la Regione Calabria attivi le procedure per escutere la fideiussione prevista nel decreto 3 marzo 2020 in base alla quale potrebbe iniziare i lavori di bonifica la Regione stessa». Il secondo dato è la determinazione dell’ex presidente Oliverio a non mollare la presa sul punto, considerato che per arrivare ai risultati ottenuti con la Conferenza dei servizi dell’ottobre 2019, con il successivo Paur (Provvedimento autorizzativo unico regionale) che prevede il trasferimento dei veleni fuori regione, è costato molta fatica. Tradotto, in soldoni: ai miei tempi la Regione non si piegò alle istanze del colosso Eni, che ieri come oggi chiedeva e chiede di poter conferire i rifiuti anche in loco per velocizzare le attività.

Un aspetto, questo, che ritorna. E che ritorna anche nelle parole del sindaco Voce: esiste il paradosso della presenza della discarica Sovreco che accogliere rifiuti speciali provenienti da altre regioni. Perché impedire, dunque (è il ragionamento che deriva immediato ma non riconducibile a dichiarazioni dello stesso sindaco) che una parte venga conferita nella discarica di Columbra, di proprietà della Sovreco? Una sfumatura che ha innescato la reazione politica forte dell’ex governatore Oliverio che ha sollecitato dagli schermi di LaC la Regione e il governo centrale a cambiare passo rispetto ad Eni stessa (che appunto, «non è lo Stato») affinché assolva al suo compito secondo gli accordi stabiliti, visto che in altre aree dell’Italia lo ha fatto. E perché per la Calabria no?

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Tornando alla notizia data da Voce, il passaggio da chiarire è il seguente: poiché Eni aveva l’obbligo di smaltire i rifiuti fuori regione e non avendo assolto a questo compito, la Regione potrebbe sostituirsi al colosso energetico e iniziare le attività al suo posto escutendo circa 180 milioni di euro contemplati in fideiussione. Una eventualità sulla quale sarebbe interessante conoscere anche il parere del generale Emilio Errigo, commissario del Sin, il quale ha garantito che entro sei mesi la bonifica verrà eseguita, e la posizione della stessa Regione che, prima di assumere determinazioni di ogni genere, con il territorio crotonese intende rapportarsi.

Puoi rivedere la puntata odierna di Dentro la Notizia su LaC Play.