L’esponente del Partito democratico: «Si convochi un consiglio regionale straordinario. Lì sono ammassati enormi quantità di rifiuti industriali e radioattivi»
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«Sulla bonifica dell'ex area industriale di Crotone da parte di Eni non è possibile più rimandare e non è possibile fare sconti a nessuno». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Ernesto Alecci aggiungendo: «Crotone e i crotonesi sono stati troppo volte umiliati da rinvii, retromarce e tentativi di ridurre la portata delle operazioni di bonifica. Per questo motivo, come Gruppo consiliare del Partito democratico abbiamo depositato una mozione per impegnare la giunta regionale ad opporsi in ogni modo alla richiesta di Eni di non smaltire i rifiuti fuori regione».
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La questione della bonifica
«Temendo che i tempi per la discussione della mozione presentata possano andare troppo per le lunghe – fa presente Alecci - credo sia necessario convocare un Consiglio regionale straordinario dedicato proprio alla trattazione della questione. La bonifica di questa zona e lo smaltimento dei rifiuti fuori regione sono questioni prioritarie che la Regione deve attivarsi per risolvere al più presto e una volta per tutte, senza nessun tipo di ambiguità. La richiesta della convocazione di un Consiglio ad hoc – sottolinea - nasce proprio dal proposito di rafforzare ancora di più la mozione depositata e promuoverne la votazione in tempi strettissimi in modo da fissare la linea della Regione e i punti essenziali e definitivi dell'intervento di bonifica da parte di Eni».
Per il consigliere regionale «è arrivato il momento in cui ognuno affermi con chiarezza, di fronte ai cittadini di Crotone e ai calabresi, da che parte sta. Mi auguro che questa richiesta - sostiene - venga prontamente accolta dal presidente del Consiglio Mancuso, dal presidente Occhiuto e da tutti i colleghi della maggioranza, poiché la città di Crotone ha già pagato un prezzo troppo alto a causa di promesse non mantenute e rimpalli di responsabilità. Quella dell'area 'ex Pertusola' di Crotone è, infatti, una storia annosa, che in molte occasioni, negli ultimi mesi, ho voluto riportare all'attenzione della politica e della stampa. Un'area costiera dove ancora sono evidenti le rovine dell'ex zona industriale e dove sono ammassate enormi quantità di rifiuti industriali e radioattivi».
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«Una bomba ambientale»
Alecci parla di «una vera e propria bomba ambientale che ha segnato la vita dei crotonesi negli ultimi decenni: sebbene sia irreperibile un registro tumori attendibile, risulterebbe evidente, infatti, la maggiore esposizione degli abitanti della zona alle patologie oncologiche e il maggior numero di ammalati e morti per tali cause rispetto al resto della popolazione. Qualche amministratore di Crotone in passato – conclude - aveva avuto la bizzarra idea di denominare questa zona costiera 'la passeggiata degli innamorati', sebbene consapevole dei pericoli infossati. Oggi questo nome appare ancora di più come una beffa, la gente continua a morire e c'è il reale rischio di uno sversamento definitivo dei rifiuti nel mare che estenderebbe la minaccia a tutta la Calabria e alle regioni limitrofe. Fin quando questo territorio sarà ancora 'ostaggio' di questa situazione parlare di rilancio, crescita economica e sviluppo turistico risulta difficile e illusorio».