In vista della nuova Conferenza dei servizi, il neo europarlamentare interviene sulla vicenda puntando il dito contro il documento approvato a marzo a Palazzo Campanella: «Non esiterò a intraprendere ogni iniziativa consentita, a partire da una eventuale richiesta alla Commissione per la valutazione di una procedura d’infrazione»
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La vicende della bonifica dell’ex area industriale di Crotone sta per sbarcare a Bruxelles. È il neo parlamentare europeo, Mimmo Lucano, che vorrebbe far intervenire la commissione europea anche per valutare una eventuale richiesta alla commissione europea di infrazione alla Regione Calabria sulla recente modifica al nuovo piano dei rifiuti. La vicenda della bonifica, dunque, si fa sempre più incandescente mentre è stata fissata per domani 26 giugno una nuova Conferenza dei servizi presso il Ministero su richiesta di Eni Rewind.
«La vicenda dell’omessa bonifica del Sin di Crotone è davvero grave, inquietante e non può lasciare indifferenti – dichiara in una nota Mimmo Lucano - In campagna elettorale, prima delle ultime elezioni europee, volutamente non sono intervenuto per evitare letture strumentali che non mi appartengono. Alla vigilia di questa Conferenza dei servizi convocata presso il Ministero dell’Ambiente, su richiesta di Eni Rewind, per modificare il Piano di Bonifica fase due approvato con DM n°7 del 3 marzo 2020, con lo scopo di rimuovere il vincolo che impone di portare i rifiuti speciali pericolosi (veleni) fuori da Crotone e dalla Calabria, sento di dover intervenire per esprimere il mio pieno sostegno a quanti si stanno battendo per impedire che i veleni vengano lasciati a Crotone».
«È necessario realizzare una reale bonifica del Sin sulla base di quanto prescritto dal Paur e dalla conferenza dei servizi del 24 ottobre 2019 - incalza l’europarlamentare di Avs -. Mi auguro piuttosto che la Conferenza dei servizi del 26 giugno 2024 possa essere l’occasione per chiedere conto dell’omessa bonifica a distanza di oltre quattro anni dall’approvazione del Pob prima richiamato. Le istituzioni hanno il compito di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente nel quale vivono decine di migliaia di persone con le rispettive famiglie. I cittadini di Crotone hanno diritto di vivere in un contesto ambientale sano, libero da elementi e fattori inquinanti pericolosi che espongono quotidianamente a elevato rischio di patologie oncologiche come dimostrato da diversi studi proprio sulla situazione di Crotone». Per Mimmo Lucano il nodo di tutta questa vicenda sta proprio nel Piano Regionale dei Rifiuti approvato lo scorso mese di marzo dal Consiglio regionale della Calabria che secondo l’europarlamentare va modificato.
«Come evidenziato dall’on. Angelo Bonelli in una apposita interpellanza presentata al Ministro dell’Ambiente lo scorso 14 maggio - ricorda Lucano - Richiesta, questa, avanzata anche dalle organizzazioni sindacali regionali e dal comitato “Fuori i veleni - Crotone Vuole Vivere”, giustamente preoccupati degli spazi che il nuovo Piano dei Rifiuti apre ad iniziative devastanti per Crotone e per l’intero territorio calabrese. Dette modifiche sono necessarie ed urgenti a tutela dei cittadini e per evitare contenziosi a vantaggio di quanti sono sempre pronti a realizzare business utilizzando proprio gli spazi aperti dal nuovo Piano adottato dalla Regione Calabria. Considerata l’importanza di questo Piano, sarà mia cura approfondirne i contenuti ed eventualmente assumere opportune iniziative in sede delle istituzioni europee per verificarne la rispondenza e la coerenza rispetto ai regolamenti e alle direttive Ue in materia di trattamento dei rifiuti. Qualora non si dovesse procedere alle necessarie modifiche nel rispetto della normativa comunitaria, non esiterò a intraprendere ogni iniziativa consentita, a partire da una eventuale richiesta alla Commissione per la valutazione di una procedura d’infrazione».