Il commissario per la bonifica del Sito di interesse nazionale (Sin) di Crotone, Emilio Errigo, ha chiesto un incontro con il capo di Gabinetto del ministro della Difesa, generale di Corpo d'armata Giovanni Maria Iannucci per avvalersi delle forze armate per portare avanti il disinquinamento del sito industriale della città calabrese. «Bisognerà passare dalle parole ai fatti già nel primo trimestre del 2024» afferma Errigo in una lettera inviata al generale Iannucci anticipando che, «qualora ci fossero ritardi ingiustificati», vuole potersi avvalere, come previsto dalla legge, «di reparti specializzati, addestrati e qualificati delle singole forze armate dell'Esercito, della Marina militare, dell'Aeronautica militare e dell'Arma dei carabinieri». In particolare, delle unità operative del 7mo reggimento difesa nucleare biologica e chimica (Cbrn) “Cremona”.

«Crotone non vive solo la contaminazione delle proprie terre - sottolinea il commissario - c'è la necessità urgente di procedere anche alla caratterizzazione dei 1.469 ettari di mare dell'ampio specchio acqueo antistante la zona ex industriale ricadente nel perimetro Sin; a tale scopo, qualora non ci fossero altre alternative, si potranno impiegare i reparti del Genio militare, del Genio navale e l'Istituto idrografico della Marina militare italiana».

Da una parte, ribadisce Errigo, bisogna accertare «le responsabilità ambientali» alla base della «contaminazione marina» e della «relativa Ordinanza di divieto di pesca, balneazione e attività sportiva della Capitaneria di porto» che hanno portato, spiega, «ad un aumento statistico della disoccupazione». Dall'altra, «ove fosse necessario, si dovranno bonificare le acque e i fondali marini individuando e chiamando ad indennizzare i colpevoli».

Il tutto, sottolinea Errigo, in una cornice di «lavoro di squadra in stretta cooperazione con il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, il presidente della Provincia Sergio Ferrari e le altre Autorità locali e regionali, fermo restando il diritto di avvalimento previsto di Sogesid, di Ispra e di Arpacal».