«Abbiamo letto attentamente il decreto adottato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in esito alla conferenza decisoria alla quale hanno preso parte tutti gli enti interessati - tuona il comunicato diramato dal generale Emilio Errigo, commissario straordinario agli interventi di Bonifica sui Sin di Crotone, Cassano e Cerchiara -. Quella del ministero ci sembra una soluzione equilibrata e ragionevole, per dare avvio alla bonifica del progetto stralcio ed al contempo rimettere all'ente che ha posto il vincolo allo smaltimento fuori regione la scelta finale».

Così come specificato nei puntuali resoconti di questa vicenda che s’intreccia con le polemiche sul Piano dei Rifiuti regionale che il presidente Occhiuto aveva liquidato in Consiglio Regionale come vero strumento per districare Crotone dall’essere pattumiera del sud, avevamo anche dato conto, subito dopo il pronunciamento sulla chiusura della Conferenza dei Servizi in favore delle “ragioni” dell’Eni, dell’immediata levata di scudi del sindaco di Crotone Vincenzo Voce nell’annunciare un imminente ricorso al Tar.

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Errigo sottolinea dunque che non vi è contezza di impianti idonei a ricevere i rifiuti pericolosi, anche all'estero, e che i conseguenti «accertamenti sul territorio nazionale disposti da questo commissario straordinario hanno avuto tutti esito negativo, cosicché un ultimo tentativo va fatto all'estero, anche se in caso di esito positivo delle ricerche si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario», andando anche molto oltre il ruolo prettamente tecnico. «Ciò detto, per mia esperienza, i ricorsi sbandierati sui giornali in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto», afferma il generale infatti nei confronti, evidentemente, del primo cittadino di Crotone, aggiungendo letteralmente che «sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista».

E se le ultime posizioni del Comitato “Fuori i veleni” risuonano oggi come profetiche, è altrettanto indubbio che il presidente Occhiuto, oltre che la provincia di Crotone ancora assente nel dibattito politico animato soprattutto dal Pd regionale e provinciale, debba aggiornare la propria posizione soprattutto alla luce dell’ultimo passaggio del comunicato del generale in pensione: «Tra un ricorso al Tar e una conferenza di servizi, l’impianto di Crotone viene saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell’area ex Pertusola, resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone».