In un incontro promosso dal movimento civico Ambiente e salute la consigliera regionale ha parlato di «inaccettabile voltafaccia del governo» e ha espresso preoccupazione per i rischi sulla popolazione
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«La bonifica del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara rappresenta una delle ferite più gravi della Calabria. Questa situazione perdura da oltre vent'anni, compromettendo la salute di decine di migliaia di cittadini e ostacolando ogni processo di sviluppo. Da medico e da consigliere regionale, membro della Commissione Sanità, avverto con grande preoccupazione la gravità della situazione». Lo ha detto la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni nell'indirizzo di saluto rivolto all'assemblea del movimento civico "Ambiente e salute" che si è svolta oggi a Crotone.
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«La conferma scientifica dei rischi, come evidenziato dallo studio 'Sentieri 2023' del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità - aggiunge - mi ha spinto a promuovere e firmare la mozione 58/2023, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale. Con il decreto del primo agosto del ministero dell'Ambiente, si rimette in discussione un percorso già stabilito nel 2019 e condiviso da tutti i soggetti coinvolti. A distanza di cinque anni, invece di rendere conto di quanto realizzato e di quanto non fatto, s'intende ripartire da zero. Questo voltafaccia del governo è inaccettabile. É importante un approccio che contempli sia la via legale che quella istituzionale. Se da un lato è giusto perseguire azioni legali, non possiamo abbandonare il tavolo politico-istituzionale».
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Secondo Amalia Bruni, inoltre, «è necessario un intervento urgente in tema di prevenzione sanitaria per le popolazioni interessate. Sottolineo l'importanza di un piano capillare di prevenzione per le popolazioni. È urgente che l'Asp, con il supporto della Regione e la supervisione del ministero della Salute, sviluppi un piano straordinario di prevenzione sul Sin».