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Ad un anno dal blitz che comportò la chiusura tout court del carcere di Lamezia Terme e mentre il comitato nato per la riapertura cerca di attirare l’attenzione sull’argomento, un report del ministero della Giustizia, diffuso dall’Adnkronos, inserisce proprio la casa circondariale lametina tra quelle in cui è presente amianto e in cui, quindi, sono necessari lavori di rimozione. Il ministero chiarisce che nei casi segnalati «le direzioni hanno da tempo avviato le procedure per lo smaltimento» e, dunque, si tratta di «casi sotto controllo che riguardano manufatti esterni alle strutture detentive e, comunque, in corso di rimozione».
Nel caso specifico del carcere di Lamezia, i cui battenti sono ormai chiusi, non si sa se sia proceduto ugualmente ad avviare lavori di ripulitura e smaltimento o se questi siano stati procrastinati visto l’inutilizzo dell’immobile.
Intanto, il comitato ‘Riapriamo il carcere lametino’ ricorda che tra il 2012 e il 2013 sono stati spesi, ai fini dell’adeguamento alle norme comunitarie, ingenti somme di denaro e che tutte le ipotesi fatte al momento della chiusura, come il passaggio degli uffici del provveditorato nella dismessa casa circondariale, sono rimaste tali. Semplici congetture che, tra l’altro, sembrano smentite dai fatti,visto che a Catanzaro da tempo si sta lavorando alacremente per un trasferimento, ma sempre all’interno del capoluogo.
di Tiziana Bagnato