Qualche tempo fa gli ambientalisti di Italia nostra - sezione alto Tirreno cosentino hanno lanciato la campagna "Via i rifiuti dal territorio" con l'intento di liberare la costa dalle tonnellate di rifiuti che deturpano e inquinano l'ambiente. Oggi l'opera di sensibilizzazione ha dato i suoi frutti e grazie alla segnalazione di alcuni cittadini è venuta alla luce un’ampia discarica lungo la strada provinciale ricadente nel Comune di San Nicola Arcella, in contrada Tufo.

Giù dalla scarpata materiali di ogni genere

Dalla quantità di materiale presente nell'area, sembrerebbe che la discarica sia attiva da molto tempo e molto probabilmente i rifiuti sono stati scaraventati lungo una ripida scarpata, tra le piante di una fitta vegetazione, direttamente dalla strada.

 

«La discarica confina con l’area che è stata interessata dagli incendi dello scorso autunno - ha scritto in una nota Italia Nostra -. In quell’occasione i vigili del fuoco, pur trovandosi in posizione favorevole, non riuscirono a domare l’incendio che si protrasse fino al mattino seguente, distruggendo vari ettari di bosco e macchia mediterranea. Ora crediamo se ne possa intuire la ragione. Il bosco bruciato, infatti, era una discarica di copertoni, ne presero fuoco a centinaia e risultò difficile domare le fiamme. Adesso che il bosco è bruciato, sul terreno sono rimasti ben visibili in abbondanza i tessuti metallici color marrone che formavano l’armatura degli pneumatici».

Anche eternit nella discarica

In alcuni punti si intravedono anche lastre di eternit completamente frantumate, ciò significa che le fibre di amianto, materiale altamente cancerogeno, sono state liberate nell'aria. Pertanto, fanno sapere gli ambientalisti, «si è chiesto alle autorità competenti un urgente sopralluogo per verificare la situazione del sito e avviare gli interventi di rimozione dei rifiuti».

La lentezza delle istituzioni

«C'è da rilevare che nel corso di questi ultimi mesi abbiamo segnalato al Comune di San Nicola Arcella altri due siti di discariche abusiva - conclude l'associazione - ma malgrado l'intervento dell'Arpacal sul Comune, non solo l'eternit non è stata rimosso, non sono state messe in sicurezza nemmeno le aree, onde evitate la possibile dispersione delle pericolose di fibre di amianto».