Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla costa ionica cosentina sta mettendo a dura prova l’economia e la vivibilità di un intero territorio. L’esondazione, come un missile, del torrente maggiormente incriminato, il Citrea, ancora una volta richiama l’uso dissennato del territorio da parte dell’uomo con un consumo del suolo e relativa cementificazione, che in Calabria negli ultimi trent’anni è stata superiore all’intera superficie della provincia di Crotone. “Per questo – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che si trova nei luoghi dell’alluvione, occorre approvare la legge per il consumo zero del suolo. Stiamo facendo i primi sopralluoghi per i danni arrecati all’agricoltura e possiamo già constatare che ci sono interi campi allagati, con rischio di asfissia radicale e tra questi, ad esempio, l’intero raccolto di un campo di cocomeri (40 ettari) interamente compromesso, nonché alcune stalle hanno avuto animali morti per annegamento. Ma evidentemente continueremo a seguire e monitorare per alleviare le difficoltà di un settore molto importante. L’emergenza – aggiunge - è, gravissima e certamente i primi impegni sono di mettere in sicurezza le persone, ma, dobbiamo pensare necessariamente al futuro. Rivolgo una richiesta al Governo e alla Regione: considerato che i danni sono ingentissimi e c’è da mettere in sicurezza il territorio, nel masterplan sul sud che il Governo presenterà chiediamo di inserire, per la Calabria, la richiesta all’Unione Europea di una proroga per l’utilizzo dei Fondi Comunitari, non spesi e a rischio restituzione, di almeno un anno, in modo da poterli impiegare per fare fronte alle drammatiche necessità presenti e future.