Un Parco che abbraccia due regioni, tre province e cinquantasei comuni. Un Parco pieno di natura e storia che si intersecano fra loro. Un luogo dove il tempo si è fermato, ma che ha saputo rinnovarsi mantenendo fede al suo impegno di tutela delle biodiversità. Questo è il Parco Nazionale del Pollino che negli ultimi dodici anni, sotto la gestione del presidente Domenico Pappaterra, sta vivendo un periodo di nuovo splendore e rilancio ottenendo anche le attenzioni delle istituzioni mondiali che hanno certificato, di recente, la permanenza del Parco nella rete dei Geoparchi Unesco.

 

Mercoledì 30 ottobre a Roma, presso la Sala Isma del Senato, il Parco Nazionale del Pollino è stato protagonista di una giornata nella quale è stato celebrato il suo grande valore e dove si è fatto il punto sulle attività finora svolte. L’occasione è stata la presentazione del volume de Le Guide di Repubblica, dedicata al Parco del Pollino, alla quale hanno partecipato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa; l’ex ministro e presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio; i tre sottosegretari di governo Roberto Morassut del ministero dell’Ambiente, Anna Laura Orrico del ministero per i Beni e le Attività culturali, Salvatore Margiotta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e tanti esperti del settore. Una così alta e qualificata rappresentanza istituzionale ha voluto certificare che in questo momento il Parco Nazionale del Pollino rappresenta una buona prassi a livello nazionale e internazionale da cui prendere spunto; un risultato importante non solo per i territori di Basilicata e Calabria ma per tutta l’area del Mediterraneo.

Costa: «I parchi scrigno della natura del Paese»

La presentazione nella Sala Isma è stata l’occasione per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa di confermare il lavoro fatto fino a questo momento dal suo dicastero per i parchi nazionali ovvero quello di fornire nuovi supporti finanziari per incrementare lo sviluppo e la tutela.

«Ho tenuto molto a essere presente a questo appuntamento perché in passato sono stato comandante regionale del Corpo Forestale della Basilicata, operando nei territori del Parco del Pollino e a questi luoghi sono molto legato – ha spiegato il ministro dell’ambiente Sergio Costa, sfogliando l’album dei suoi ricordi – In questi parchi noi ci dobbiamo credere. Sono lo scrigno della natura del Paese. Sono diversi fra loro ma complementari. Preservare i parchi significa conservare per i posteri e attendo con grande impazienza che ne entrino di prossimi. Per la prima volta ho indirizzato le risorse del ministero verso i parchi facendo arrivare nelle loro casse 85 milioni di euro. Il prossimo anno supereremo i 100 milioni. Abbiamo il dovere di non fare andare via le persone dalle nostre montagne e dalle nostre colline per dare continuità alle biodiversità; si potrebbe impiegare, ad esempio, una fiscalità di vantaggio come sostegno a chi vive in quelle zone per sistemare la propria casa o alle aziende green che vi operano. Se riusciremo a fare tutto questo noi avremo nuovi territori che vorranno creare parchi e zone protette. Per il Parco del Pollino ho queste prospettive e sono venuto qui proprio per proporvele».

Alla scoperta di uno dei parchi più estesi d'Europa

Prima dell’intervento del ministro dell’Ambiente, il direttore de Le Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa ha spiegato il lavoro fatto per la realizzazione del volume sul Pollino. «È una guida veramente bella e questo avviene perché il Parco del Pollino è bello – dice il direttore – Se tutti conoscessero il sistema di difesa della natura attuato dai parchi in Italia ci sarebbe da essere orgogliosi. Il Pollino ha sempre mostrato grande forza e grande bellezza. È una cosa che si percepisce subito visitandolo. Il successo di questa guida è al di sopra di ogni nostra aspettativa. È l’emblema dell’Italia che funziona e io sono molto orgoglioso di aver fatto questo lavoro».

Orgoglioso è il presidente del Parco Nazionale del Pollino che vede concretizzarsi un lavoro che parte da lontano. «Abbiamo fatto tutto questo per far conoscere ancora di più uno dei parchi più estesi d’Europa in cui vivono moltissime persone e che mette insieme due regioni e tre province – spiega Pappaterra – Da un lato perseguiamo le linee che ci dà il ministero dell’Ambiente che sprona i parchi a stare dalla parte della sostenibilità ambientale e dall’altro cerchiamo di mettere in atto un turismo sostenibile. Le nostre attività di comunicazione vanno in questa direzione e scegliendo questa collaborazione con Le Guide di Repubblica abbiamo voluto rinnovare lo spirito di fiducia verso le nostre zone. La Guida presenta le tantissime bellezze del Parco del Pollino ed elenca i numerosi operatori turistici presenti sul territorio, inoltre abbiamo inserito le pratiche positive che hanno fatto del Parco una struttura di riferimento per il contesto nazionale e internazionale. Nei giorni scorsi a Siviglia abbiamo avuto la conferma della nostra presenza nella rete dei Geoparchi Unesco e il 2 dicembre, a Bruxelles, riceveremo la Carta Europea per il Turismo sostenibile nella fase due, dopo aver sostenuto la prima. Il nostro è un Parco che racconta la storia intrecciata alla natura sperimentando nuove forme di turismo».