Celebrata una tappa storica per la conservazione ambientale e il turismo sostenibile ad Amendolara. L'inaugurazione della sede operativa del sesto parco marino calabrese rappresenta non solo un punto di svolta nella protezione dei nostri preziosi ecosistemi marini, ma anche un'importante pietra miliare nella promozione del turismo responsabile. Questo eccezionale risultato è stato reso possibile grazie alla determinazione dei consiglieri regionali e all'instancabile impegno dell'ente parchi marini, insieme all'Anton Dohrn, che hanno unito le forze per realizzare questa visione.

La proposta di legge regionale, promossa dal consigliere Pasqualina Straface, segretario della quarta commissione per la protezione ambientale, ha dato il via a questo innovativo centro che segna una svolta nel modo in cui affrontiamo la conservazione marina e il turismo sostenibile. Con la sede operativa ora pienamente funzionale, il prossimo obiettivo è il raggiungimento dell'area protetta, garantendo la sua preservazione e promuovendo al contempo un turismo rispettoso dell'ambiente. «Il Parco marino non riguarda solo Amendolara, ma coinvolge anche Trebisacce, Villapiana e l'intera zona dell'alto Ionio, afferma la consigliera Straface. Quest'area è straordinaria e diventa cruciale non solo per la protezione e la conservazione della biodiversità ma anche per il settore turistico. La sua elevazione a area protetta è una rivendicazione che stiamo perseguendo, e speriamo che il Ministero prenda in considerazione questa richiesta».

Turismo sostenibile e coinvolgimento del Nord Europa

Tra i presenti il commissario enti parchi marini Raffaele Greco: «Con l'apertura della sede operativa del Parco di Amendolara, inizia la fase di implementazione concreta dei parchi, che speriamo si concluda con una fruizione sostenibile delle preziose risorse del parco e tutte le attività che abbiamo pianificato per coinvolgere i cittadini. Abbiamo l'intenzione di lavorare anche sul concetto di turismo sostenibile, seguendo la Carta Europea per il turismo sostenibile. Questo implica la creazione di progetti che coinvolgano sia le risorse costiere che quelle interne, al fine di aggiungere valore attraverso la sostenibilità. Vogliamo attrarre turisti dai paesi del Nord Europa, dal Giappone e da altre regioni sviluppate che vedono un valore straordinario nelle nostre risorse naturali da visitare, scoprire, offrire e godere». Nell’alto Jonio ci sono comuni che detengono il primato della bandiera blu ma rischia di essere contaminato da fonti di inquinamento pur presenti nell’arco jonico tra torrenti e reti fognarie incomplete. «La priorità ora è implementare i piani di gestione che abbiamo sviluppato, concentrandoci sulla conservazione. Tuttavia, è essenziale affrontare i grandi problemi legati alla depurazione e alla rete fognaria. C'è bisogno di collaborazione. Il ministero dell'Ambiente e la Regione Calabria già stanno lavorando con noi per risolvere le questioni legate alla depurazione e al disinquinamento, e questo rappresenta un passo importante nella tutela e nella fruizione sostenibile delle nostre risorse». 

Le scoperte della stazione zoologiche 

Il direttore della Stazione zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco ha ricordato i risultati raggiunti nel tempo: «Quando siamo arrivati con gli strumenti, in particolare il nostro robot, abbiamo scoperto che la posizione delle secche sulla carta nautica era errata rispetto alla loro posizione reale. Ma la vera sorpresa è stata la scoperta del corallo nero e del corallo rosso, mai segnalati prima. Questo è un grande opportunità, ma anche una grande responsabilità, poiché ora che abbiamo individuato una situazione eccezionale e delicata nel Mar Ionio, dobbiamo intensificare gli sforzi per la conservazione». Greco guarda con attenzione all’area protetta: «Normalmente, le aree protette dovrebbero essere già identificate come aree di riferimento per le loro caratteristiche. Tuttavia, Amendolara non era precedentemente inclusa in queste aree di riferimento per vari motivi. Adesso è un Parco regionale, ma stiamo lavorando per avviare un processo di istituzione dell'area protetta in collaborazione con la Regione. La Stazione zoologica - continua Greco - svolge un ruolo cruciale in questa iniziativa. Collaboreremo con il Comune per richiedere il riconoscimento dell'area protetta e stiamo esplorando la possibilità di creare una zona intoccabile dove nessuno potrà accedere. Questa zona rappresenta un'opportunità unica per la ricerca scientifica e la conservazione. Crediamo che l'area soddisfi i criteri per essere riconosciuta come area protetta. Abbiamo condotto almeno nove progetti di ricerca dedicati all'ecosistema marino della zona, utilizzando una varietà di approcci, tra cui l'uso di robot subacquei. Abbiamo fatto scoperte sorprendenti sia dal punto di vista microbiologico che del plancton. Il Mar Ionio è ancora in gran parte inesplorato, e l'area protetta ci consentirà di approfondire ulteriormente la conoscenza». L'istituzione dell'area protetta non solo migliorerà la conservazione, ma consentirà anche di accedere ai finanziamenti comunitari. Inoltre, rafforzerà la collaborazione con altri istituti di ricerca e organizzazioni internazionali. È un passo importante per la scienza e la conservazione dell'ecosistema marino. Estremo entusiasmo è stato espresso anche dal sindaco facente funzioni di Amendolara Gregorio Scigliano e dal consigliere delegato Antonello Ciminelli. I lavori sono stati coordinati dal giornalista Rocco Gentile.