VIDEO | Sessanta metri di spiaggia spariti in due anni, la strada sottostante la statale crollata. Nella frazione Campora San Giovanni è emergenza
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Un lido minacciato dalle onde, da un mare avanzato negli ultimi due anni di sessanta metri. Un’erosione costiera che sta avanzando imponente fagocitando ciò che incontra sul suo cammino, arrivando addirittura a minacciare la statale 18.
Siamo a Campora San Giovanni, frazione di Amantea, litorale tirrenico cosentino. Qui nel mese di dicembre il maltempo ha causato danni per sette milioni di euro e non è la prima volta che si accanisce sulla costa amanteana. Ma la situazione sta diventando sempre più pericolosa e difficile da contenere. Le onde hanno sgretolato la strada al di sotto della statale che ora è pendula.
Il timore è che si arrivi presto alla statale stessa con perdita di vite umane, oltre che di un’arteria strategica la cui mancanza andrebbe ad isolare il territorio. Il presidente di Unindustria Turismo Calabria Demetrio Metallo non nasconde la sua inquietudine: «La preoccupazione – ci spiega - è che questa strada venga giù come già è successo nell’area sud porto. Lì sono stati spesi tantissimi soldi per sanare la situazione, se fossero stati spesi in prevenzione non sarebbe accaduto nulla». «Se non si prendono provvedimenti – avverte - questo tratto a breve crollerà e si tratta dell’unica strada che collega Nord e Sud. Se l’autostrada per un motivo qualunque dovesse essere chiusa rischieremmo l’isolamento», aggiunge ancora.
Diversi, ci spiega, gli interventi tampone fatti, portando di volta in volta ad una situazione di emergenza. «È importante che ci siano provvedimenti veloci, anche perché il nostro comune vive di turismo – aggiunge Vincenzo Lazzaroli, esponente di centrodestra - Facciamo appello a tutte le istituzioni coinvolte. A fine febbraio con decreto di emergenza sono stati stanziati nove milioni di euro e nella sola Amantea sono stati calcolati danni per sette milioni di euro. Amantea va attenzionata e pretendiamo interventi veloci e concreti».
Intanto la stagione estiva si avvicina e c’è chi la sua attività la sta vedendo andare a rotoli. Come il titolare del Lido Il Tirreno secondo il quale a causare l’avanzamento imponente del mare sarebbe stato un posizionamento errato del pannello. I pannelli sono dei sistemi anti erosione, delle barriere removibili, che anziché ridurre la forza d’impatto sulla linea di riva, ne agevolano il riflusso e l’avanzamento. I granelli di sabbia portati dal mare vengono trattenuti sull’arenile, consentendo un aumento della spiaggia. Ma secondo Raffaele Romano, proprietario del lido, i lavori non sarebbero stati fatti correttamente, il pannello posizionato non nel posto giusto portando a conseguenze opposto rispetto a quelle previste.
«Il mare è avanzato di sessanta metri in due anni, abbiamo avuto danni alle attività commerciali, un tratto di strada la scorsa estate interdetto. Ora basterebbe un’altra mareggiata come quella di dicembre per far venire giù la strada e inghiottire la spiaggia». Intanto barriere di sabbia proteggono alla meno peggio il lido, in attesa che si prendano provvedimenti celeri per evitare potenziali tragedie, interruzioni di viabilità e ulteriori fendenti ad un’economia già in crisi.