Alcuni residenti della marina hanno chiesto lumi all’amministrazione su un’antenna di quasi cinquanta metri innalzata lo scorso 2 dicembre. I timori sono legati ai rischi per la salute e per la presenza di una scuola materna nel raggio di pochi metri dal pennone
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La rimozione di un’antenna, che ha preso ad innalzarsi sul circondario a partire dallo scorso 2 dicembre, è divenuta la priorità del comitato di autotutela ambientale di Acquappesa, sul tirreno cosentino, che sta seguendo l’evolversi di una concessione autorizzata dall’amministrazione comunale, che a fronte di un canone annuale di 10mila euro, ha permesso l’utilizzo dell’ex area mercatale, nella marina del paese, per l’installazione di una stazione radio base che starà lì per i prossimi sei anni (più altri sei rinnovabili).
Composto da cittadini preoccupati per l’insorgenza di una nuova fonte di onde elettromagnetiche, il comitato ha iniziato la sua opera di contrasto sin dalla prima comparsa di quello che oggi è un alto pennone.
Pur avendo coinvolto le istituzioni a più livelli, compreso quello parlamentare (dov’è stata presentata un’interrogazione dal deputato PD, Toni Ricciardi), al comitato non sono sinora arrivate rassicurazioni in merito ai rischi cui sarebbe esposta la salute con la messa in funzione della struttura. Ad aggravare i timori in questo verso, la presenza di un istituto comprensivo che ospita bambini in fasce d’età che vanno dalla scuola materna alla media. «Generazioni – secondo gli studi citati dal comitato – più deboli dinnanzi alla minaccia rappresentata dall’eccessiva presenza di onde elettromagnetiche».
In virtù di questo stato di cose, di recente è stato organizzato anche un appuntamento con il consigliere regionale Ferdinando Laghi, eletto nella lista ‘De Magistris presidente’, che da medico dell’associazione Isde International Medici per l’Ambiente, ha fornito sostegno alle tesi contrarie all’installazione della stazione radio base.
Per conto del comitato, la giornalista Francesca Rennis ha spiegato: «Nonostante il rispetto dei limiti di legge, le stazioni radio base comportano rischi alla salute pubblica. Infatti, i campi elettromagnetici generati sono classificati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, agenzia riconosciuta dall'Oms, classe 2B, ovvero "potenzialmente cancerogene", ed è in corso una revisione con passaggio in classe 2A "probabilmente cancerogene". Se si aggiunge "l'effetto cocktail" con la sovrapposizione di altri campi (da un lato la ferrovia e dall’altro una seconda antenna, distante circa 1 km, ndr) si comprende come la nostra preoccupazione sia fondata. I limiti di legge si riferiscono alla dannosità ma non eliminano la pericolosità e i rischi sulla salute».
Un avvertimento, quest’ultimo, forse diretto all’amministrazione comunale, che sui «limiti di legge» sta fondando la decisione di proseguire nell’edificazione del pennone, la cui ombra – sempre secondo il comitato – potrebbe allungarsi anche sul valore degli immobili della marina, potenzialmente soggetti a deprezzamento, e sul turismo della zona.