VIDEO | Si tratta di una struttura fatiscente, tra le poche non demolite durante l'opera di bonifica avviata nel 2000. L’ira degli operatori turistici e dei residenti del posto stanchi per il degrado dell'area
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Esplode la protesta a Corigliano Rossano, lungo la zona costiera del rossanese in area Gammicella, dove giace un fabbricato fatiscente abusivo, costruito sul demanio, tra i pochi rimasti illesi dai colpi delle ruspe. Luogo, oggi divenuto ricettacolo di rifiuti di ogni tipo, erbacce, inerti, ingombranti, randagi. Talvolta frequentato da stranieri senza fissa dimora, i quali, sono esposti a rischi di carattere igienico-sanitario.
L'ira dei residenti
I residenti del posto da anni denunciano tale stato di cose ma nulla si muove. «Un insulto ai contribuenti del posto che pagano le tasse come tutti gli altri concittadini di questa città. Ci troviamo senza rete fognaria e con questi fabbricati abusivi a pochi passi dal mare». Questo è quanto affermano alcuni dei residenti. Un’area che ospita 500 residenze, due stabilimenti balneari, ma senza illuminazione e con pozzi neri. Poco distante insistono dei lottizzanti ai quali spetta l’onere di costruire le opere di urbanizzazione non ancora iniziate. Da qui l’assenza della rete fognaria.
Il manufatto abusivo
Il manufatto abusivo è da anni disabitato. Da quel che risulta i privati non sarebbero nelle condizioni di procedere autonomamente alla demolizione per mancanza di fondi. I costi oscillano tra i 20 e i 25mila euro. Alcuni privati si sono resi disponibili ad accollarsi l’onere della spesa pur di radere al suolo quel cemento selvaggio, ma al momento è ancora tutto fermo.
L'opera di bonifica
L’opera di bonifica lungo la costa iniziò intorno agli anni 2000, quando all’epoca amministrava l’ex città di Rossano Giuseppe Caputo, già sindaco. Circa 90 i manufatti abbattuti nel corso del tempo. Fu un periodo difficile. Non si trovavano ditte disponibili a partecipare alle gare d’appalto per la demolizione dei fabbricati. Per queste ragioni l’allora amministrazione si adoperava per l’acquisto di una ruspa al patrimonio comunale che, per ragioni di sicurezza, veniva parcheggiata presso la compagnia dei carabinieri di Rossano. È lo stesso Caputo a ricordare ogni circostanza sottolineando che negli anni successivi vi era chi aveva la brillante idea di “svendere” il mezzo meccanico, oggi magari utile alla pubblica amministrazione a dare attuazione a nuove demolizioni.