VIDEO | I dati si riferiscono agli ultimi sei mesi. I cittadini sono stati "beccati" grazie alle telecamere di videosorveglianza. Da oggi entreranno in servizio 15 vigilantes per presidiare il territorio
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Oltre ai soliti sacchetti di immondizia c’è chi per strada ha lanciato uno pneumatico o addirittura ha gettato un televisore trasportato con un carrello del supermercato. Cittadini incivili beccati dalle telecamere piazzate dal comune di Reggio Calabria che sono stati tutti multati.
Da maggio a fine ottobre, come è stato reso noto in conferenza stampa, tra gli altri, dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dall’assessore all’ambiente Armando Neri e dal comandante della polizia municipale Salvatore Zucco, 127 sono stati i casi accertati di abbandono illecito di rifiuti, 112 quelli di abbandono di carcasse di veicoli, 27 le sanzioni elevate, che partono da un importo di 600 euro, mentre quasi 20 le denunce alla Procura.
«Questi dati sono confortanti da un lato - ha dichiarato l’assessore Neri - perché vuol dire che i controlli funzionano, ma dall’altro evidenziano come tanti cittadini ancora non abbiano capito che ciò non è più possibile. Noi come amministrazione - chiosa Neri - continueremo nelle attività di contrasto e questo lo dobbiamo alla città e alle tante persone oneste che pagano le tasse e conferiscono i rifiuti in modo regolare».
Da oggi poi, i vigili urbani saranno affiancanti da 15 vigilantes che controlleranno tutto il territorio da nord a sud ed in particolare i siti più a rischio come Arghillà, rione Marconi e Ciccarello. «Ci auguriamo che queste ulteriori unità - ha dichiarato il sindaco - facciano da deterrente contro l'abbandono dei rifiuti». Il primo cittadino ha poi evidenziato come «l’accertamento degli evasori totali sulla tassa relativa alla raccolta dei rifiuti, che negli scorsi mesi ha fatto scoprire circa 1500 contribuenti non censiti» stia continuando. «Al momento siamo arrivati a quasi 10 milioni di Tari recuperata come accertamento - ha concluso Falcomatà - quello che è importante è che tutti questi contribuenti “fantasma” individuati non hanno fatto ricorso».