Prosegue il sit-in permanente davanti al municipio contro il progetto della Regione. I cittadini: «Non è più accettabile che si continui a distruggere il territorio»
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Il comitato ambientalista “Siderno ha già dato”, costituito da diverse associazioni territoriali, da tempo sta conducendo una battaglia per bloccare il progetto di ampliamento voluto dalla Regione dell’impianto di smaltimento rifiuti di contrada San Leo, nei pressi del torrente Novito. Per questo motivo, dopo la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dal Comune, privati cittadini e dagli attivisti, gli stessi si sono dati appuntamento davanti al municipio di Siderno per una serie di sit-in domenicali al fine di sensibilizzare le istituzioni e scongiurare il “revamping” della struttura.
«Non è più accettabile che si continui a distruggere il territorio e si renda impossibile la vita dei cittadini – sostengono gli attivisti - con il rischio di malattie polmonari, se non potenzialmente cancerogene. È ora che si cambi registro, una nuova gestione dei rifiuti, significa chiudere mastodontici impianti di trattamento rifiuti, inceneritori che portano sofferenze, se non morte. Occorre passare all’economia circolare, differenziare, riciclare, compostiere di comunità e tra piccoli comuni».
Secondo gli ambientalisti di Siderno il “revamping” della struttura comporterà un aumento di emissione di sostanze pericolose per la salute dei cittadini. «È ormai evidente da anni – proseguono - che l’impianto continua a inondare anche i cittadini di Locri, e non solo le case sulla sponda locrese di effluvi e sostanze potenzialmente tossiche insopportabili. Questo rende impossibile una normale vita, in particolare ai contadini e alle aziende agricole, che hanno la loro attività sui terreni adiacenti».