VIDEO | Il consigliere regionale è stato ospite dell'iniziativa organizzata dall'associazione Colpo. Il presidente dell'Anpana Oepa Calvano: «Non possiamo salvare il mondo da soli, ma dobbiamo provarci»
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La salute pubblica come derivato di una combinazione di elementi che, per funzionare, necessita l’assoluta efficienza di ogni ambito coinvolto nel rapporto tra sanità, ambiente e diritti dei cittadini.
Spaziando tra argomenti generalmente pensati come a sé stanti, il dibattito che ha preso corpo nei locali dell’associazione Colpo, a Paola, ha aperto nuove prospettive di analisi, ordinando le questioni e interconnettendole come fossero una cosa sola.
Quarto appuntamento di un ciclo intitolato “Cronache del presente”, organizzato dall’associazione in collaborazione col Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical, e con il professor Giancarlo Costabile, l’incontro si è rivelato occasione per fare il punto sulle criticità vissute sul territorio e sulle soluzioni possibili per risolverle.
Insieme al cattedratico, a gestire la discussione è stato anche il presidente di Colpo, Lorenzo Severina, che ha moderato gli interventi del consigliere regionale (presente anche in rappresentanza dell’Isde, medici per l’ambiente) Ferdinando Laghi, il presidente dell’associazione Anpana Oepa, Cesare Calvano, il rappresentante del Comitato Difesa del Diritto alla Salute, Aldo Maria Cupello e la presidente dell’associazione Stare Insieme Onlus, Elvira Perricone.
«Non c'è diversità fra sanità e ambiente - ha detto il consigliere Laghi - che appartengono esattamente alla stessa categoria. A proposito di scempi, venendo ne ho visto una sequela ininterrotta. Le capitozzature agli alberi, che danneggiano, aggrediscono, un patrimonio comune che è il verde urbano e indirettamente danneggiano la salute delle persone, perché gli alberi sono dei preziosi alleati proprio per mantenerci in migliore salute. C’è una legge che è stata recentemente licenziata in consiglio regionale su mia proposta, proprio sul verde urbano, che tra i punti qualificanti stabilisce la proibizione delle capitozzature, che non sono una tecnica di potatura, ma è semplicemente un'aggressione del verde urbano e quindi conseguentemente dei diritti e della salute dei cittadini».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Anpana Oepa, Cesare Calvano, per il quale «se il nostro ambiente è malato, ovviamente ci ammaliamo pure noi. A livello antropico tutto quello che sta succedendo è sempre a causa dell'uomo. So che mi sarebbe difficile da solo salvare il mondo - ha aggiunto Calvano citando Isaac Asimov - ma mi vergognerei di far passare un solo istante senza provarci. Noi cerchiamo di provarci sempre, dalla mattina in cui ci alziamo alla sera quando andiamo a dormire».
Reduce dalle battaglie a difesa dell’ospedale cittadino, anche Aldo Maria Cupello - per conto del comitato Difesa del Diritto alla Salute - ha rimarcato che «il problema si può risolvere innanzitutto andando alla base di quelli che sono fenomeni che noi, in Regione Calabria, abbiamo già da decenni. Ad esempio per il contratto di elisoccorso, che risale al 2009, non è stata indetta mai una nuova gara. E pensare che le ditte che sono presenti in quel contratto, ricevono bei soldi pubblici per questo servizio a livello regionale. Pensate che vengono spesi 1.200 euro ad ora per ogni volo che esula dai termini contrattuali per quanto riguarda il soccorso, quindi, sostanzialmente una persona, un calabrese, dovrebbe sentirsi male in determinate fasce orarie per non gravare ulteriormente su un bilancio già disastrato. Bisogna cambiare la logica di questi approcci».