Il gruppo consiliare del Comune di Marcellinara "Insieme per Marcellinara" appresa la notizia della richiesta, da parte della Cal.me Cementi, di raddoppiare la capacità di incenerire i rifiuti da utilizzare nel suo ciclo industriale, visto l’importante argomento, ha chiesto ed ottenuto dal Presidente del consiglio che venisse indetto un consiglio comunale straordinario. La discussione sulla richiesta di ampliamento della capacità di valorizzazione energetica del combustibile solido secondario (CSS) derivato da rifiuto nell'impianto di produzione Clinker di Marcellinara, si è conclusa con l’approvazione all’unanimità della mozione di opposizione all’incenerimento CSS presentata dai consiglieri comunali Giovanni Torcasio, Rita Paonessa e Caterina Scerbo. La stessa prevede di conferire mandato al Sindaco di esprimere parere contrario in merito al nuovo progetto CALME finché non vengano soddisfatte tutte le richieste formulate, in aggiunta all’impegno vincolante circa la necessità di avere un quadro complessivo dello stato di salute dei cittadini, quadro che nel tempo dovrà essere costantemente monitorato affinché le strategie progettuali di CALME, unitamente ad altre attività industriali del territorio ed in generale alle fonti produttive d’inquinamento, non arrechino danni alla salute dei cittadini ed all’intero ecosistema. Nel documento si chiede che lo stesso venga inviato: alla Regione Calabria-Dipartimento Ambiente e Territorio; al Ministro della salute On. Giulia Grillo, al Ministro dell’ambiente ON.Sergio Costa, al Governatore della Regione Calabria On.Mario Oliverio, all’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria Antonella Rizzo al Presidente della Provincia di Catanzaro, all’ARPACAL Regionale, all’ ASP di Catanzaro, ai Comuni di Amato, Miglierina, Tiriolo e Settingiano. I consiglieri di minoranza di “Insieme per Marcellinara” dichiarano che la giornata odierna è stata una vittoria della buona volontà e del buon senso.Un sentito grazie ai cittadini che oggi, presenti numerosi in consiglio, hanno recepito la mozione proposta e hanno indetto la nascita di un comitato spontaneo. L’inquinamento però non ha confini, ed i nefasti effetti dell’incenerimento, che con la richiesta di ampliamento passa da 60000 mila tonnellate annue di oggi a 102500 tonnellate/anno di CSS, che verosimilmente proviene da tutta l’Italia, si ripercuoteranno sui cittadini di Marcellinara e non solo. L’aria la respiriamo tutti, l’acqua la beviamo tutti e tutti ci nutriamo con i prodotti del suolo. Pertanto anche tutti gli altri comuni dell’area dell’Istmo, ed oltre, devono poter esercitare la propria sovranità e dire la loro sul modello, in termini di salute pubblica e ambientale del territorio in cui vivono. Per questo motivo il gruppo di “Insieme per Marcellinara” si augurano che tutti comuni dell’istmo, producano osservazioni in merito. Un termovalorizzatore mascherato, che potrebbe bruciare fino a 120.000 tonnellate di CSS derivato da rifiuto, comporterebbe pesanti implicazioni sulla salute pubblica per gli abitanti, a causa delle sostanze che inevitabilmente sarebbero riversate nell’atmosfera. DIOSSINE, FURANI, POLVERI SOTTILI, dalla già ampiamente dimostrata pericolosità, a causa del loro elevato potere cancerogeno. Tutto ciò non può lasciare passivi. La pratica della trasformazione dei materiali scartati in combustibile è scellerata e costosa per le tasche di tutti. Quelle materie che tramite il CSS vengono trasformate irreversibilmente in scorie, emissioni e veleni, se fossero recuperate sarebbero posti di lavoro e moneta sonante nelle casse dei comuni che potrebbero così ridurre la TARI e/o indirizzare queste RISORSE PUBBLICHE per altri servizi per i cittadini. Pertanto bruciare il CSS è un intollerabile spreco a fronte del saccheggio continuo delle risorse terrestri che diminuiscono sempre più velocemente e drammaticamente. Il gruppo “Insieme per Marcellinara” promuoverà nelle prossime settimane una serie di iniziative per informare la popolazione di Marcellinara, e dell’intera area dell’Istmo, sui rischi connessi all'attività della combustione di CSS derivato dai rifiuti. Allo stesso tempo chiederà, attraverso una raccolta di firme, l'indizione di un referendum attraverso il quale la cittadinanza si pronuncerà circa la combustione dei rifiuti nel territorio.