Disagi per i passeggeri dell'aeroporto di Crotone diretti a Bologna e Bergamo su voli RyanAir costretti a raggiungere le loro mete a bordo di alcuni bus. Lo rende noto la deputata Elisabetta Barbuto (M5s) ha inviato "una formale protesta" al presidente dell’Enac e per conoscenza alla Sacal (società di gestione degli aeroporti calabresi), in seguito, spiega «al gravissimo episodio di cui si è resa protagonista la compagnia low cost nella giornata di ieri, episodio che ha avuto conseguenze a dir poco incredibili, sugli utenti che avevano prenotato i voli per recarsi da Crotone a Bologna e a Bergamo».

 

La deputata commenta: «Sembra che il vento che spirava alla velocità di 46 nodi nella zona del Crotonese abbia impedito l’atterraggio dei voli provenienti da Bergamo e da Bologna che sono stati, di conseguenza, dirottati sullo scalo di Lamezia Terme. Fin qui niente di strano. È infatti comprensibile - prosegue - che i piloti, coadiuvati dai controllori volo, abbiano ritenuto di non mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio a causa delle fortissime raffiche di vento».

 

Ci si sarebbe aspettati che, essendo comunque atterrati gli aerei in territorio calabro ancorché a Lamezia, i passeggeri in attesa di imbarcarsi fossero trasferiti presso lo scalo lametino e, sia pure con qualche disagio, avessero potuto poi giungere presso le loro destinazioni nella stessa giornata: «Incredibilmente– fa presente la Barbuto – mi viene comunicato che i passeggeri, lasciati per ore nello scalo crotonese, sono stati infine imbarcati su alcuni pullman, non già per essere trasferiti a Lamezia bensì per raggiungere con tali mezzi le loro destinazioni dove non potranno effettivamente giungere se non nella giornata di oggi, attese la distanza ed il traffico di questi giorni». Il tutto, si specifica, mentre i velivoli giunti da Bergamo e Bologna riprendevano il volo di rientro completamente vuoti. L’esponente stelle ha infine chiesto di appurare quanto accaduto e adottare i conseguenti e necessari provvedimenti «al fine di scongiurare per l’avvenire analoghi, a dir poco, incresciosi episodi».