Tenendo conto dei vincoli ARERA alla crescita, ma anche della particolare situazione creatasi nel 2020 e nel 2021 per via della crisi pandemica covid19, l’AIC ha proposto al gestore Sorical una rimodulazione dei conguagli via via maturati negli anni, prevedendone il rinvio di una quota parte oltre l’anno 2023, quando sarà possibile valutare se lo stesso gestore possa sostenerne un parziale ridimensionamento sempre comunque avendo garanzia della sostenibilità economico-finanziaria dei propri bilanci.

La “rimodulazione” dei costi dei conguagli, spostandone il loro recupero in tariffa negli anni futuri (soluzione verificata come sostenibile per il Gestore Sorical), ha quindi generato negli anni 2020 e 2021 una riduzione del 7,3% delle tariffe rispetto a quelle del 2019 ed un aumento nei due successivi anni 2022 e 2023.

Il grafico mostra le variazioni percentuali da un anno al successivo: ancora, quindi, riduzione dell’1,7% nel 2020, aumento del 14,3% dal 2020 al 2021, per poi precipitare ad un -18,7% nel 2022 rispetto al 2021 e quindi ad un ulteriore -6,1% dal 2022 al 2023.

Evidentemente un tale andamento risulta assolutamente insostenibile per l’utenza (i Comuni), oltre ad essere eccessivo l’aumento tariffario del 2021 che, come previsto da ARERA, non può eccedere un aumento del 5,2% annuo.

Si è reso quindi, necessario intervenire attraverso la possibile rimodulazione di uno dei costi che compongono la tariffa (i conguagli tariffari) e che la regolazione permette di variare da parte dell’Autorità Idrica in accordo con il Gestore.

La “rimodulazione” dei costi dei conguagli, spostandone il loro recupero in tariffa negli anni futuri (soluzione verificata come sostenibile anche con il Gestore SoRiCal), ha quindi permesso di prevedere negli anni 2020 e 2021 una riduzione del 7,3% delle tariffe rispetto a quelle del 2019 ed un modesto aumento nei due successivi anni 2022 e 2023, mantenendo però sempre valori significativamente inferiori rispetto al valore del 2019 (rispettivamente -5,3% e -3,3%).

Il contenimento dell’aumento tariffario comporta inevitabilmente la traslazione a dopo il 2023 di circa 4,9 mln euro di conguagli, che sarà oggetto di successiva valutazione sia nell’aggiornamento biennale del 2022 (che ricalcolerà le tariffe per gli anni 2022 e 2023 alla luce dei dati consuntivi degli anni 2020 e 2021) sia nell’aggiornamento del successivo periodo regolatorio 2024-2027.

Nella valutazione del positivo contenimento delle tariffe Sorical deve essere tenuto conto anche del fatto che nell’anno 2021 AIC attiverà la tariffa da “schema di convergenza” prevista dalla delibera 589/2019/R/IDR di ARERA. Tale metodologia molto semplificata, ancorché transitoria e comunque che prevede un progressivo adeguamento dei gestori comunali alla regolazione ARERA nelle more del trasferimento del servizio al gestore unico, consente di operare progressivi contenuti aumenti delle tariffe comunali: fino ad un massimo del 5% rispetto all’anno 2019 era già possibile nel trascorso anno 2020, a tale aumento si può aggiungere un ulteriore 4% nel 2021, un ulteriore 3% nel 2022 e infine un ulteriore 2% nel 2023.

Anche se il Comune non ritenesse di dover applicare tutti gli aumenti massimi consentiti (che nel 2023 raggiungerebbero circa il 15% in più rispetto al 2019), sicuramente potrebbe svolgere una progressiva riduzione della distanza fra l’evoluzione creatasi nel tempo fra la tariffa Sorical (adeguata di anno in anno secondo la metodologia ARERA) e quelle applicate dal comune ai cittadini.