Inseguendo un sogno

Romena d’origine, catanzarese d’adozione e ora chef a Dublino: «Un giorno tornerò, la Calabria è casa»

Trentenne, cresciuta a Vallefiorita, Claudia Cotul-Incze da adolescente comincia a lavorare nella ristorazione prima di trasferirsi a Roma e, infine, in Irlanda. Con la nostra regione sempre nel cuore: «Una terra meravigliosa, ma mancano le opportunità»

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di Franco Laratta
1 novembre 2024
12:00

Claudia Cotul-Incze, di origine romena, è una ragazza calabrese di adozione. Ha 30 anni e la sua più grande passione è la cucina

La sua storia è complessa, interessante. Intanto perché ama molto la Calabria.
«La Calabria per me è casa, sono cresciuta lì in un piccolo paesello della provincia di Catanzaro, quando mi chiedono dov’è casa mia rispondo: a Vallefiorita»


Poi la necessità di un lavoro e poi l'arte della pizza e quella della cucina. E Claudia che ha imparato subito i segreti della cucina italiana e calabrese.
«Al quarto anno dell'istituto tecnico commerciale ho sentito la necessità di diventare indipendente e dare una mano in casa, ma anche di trovare uno scopo nella vita. Il che mi ha portato ad iniziare a lavorare nella ristorazione dove ad oggi esprimo me stessa attraverso le pizze o i piatti. Tutto ciò mi rende felice».

Ancora ventenne Claudia decide di trasferirsi a Roma in cerca di maggiore fortuna. Ma le difficoltà sono state tante.
«Sono arrivata a Roma senza soldi, non conoscevo nessuno. Da un piccolo paese di provincia ad una città come Roma, ospite da un'amica a cui devo tutto. Se oggi sono arrivata fin qui è perché mi ha dato un opportunità che io ho sfruttato appieno».

Da semplice pizzaiola diventa chef di un ristorante con sessanta posti a sedere. Un bel passo avanti.
«Sì, ho iniziato nella sezione della pizzeria ed ho avuto la fortuna di lavorare con due chef che mi hanno aiutato a sviluppare le mie capacità, per poi diventare chef a mia volta. Le mie conoscenze erano per la cucina Romana, me la gestivo benissimo».

Ma non è finita. Grazie al format "Chef in campo" si dedica alla formazione.
«Chef in campo è una trasmissione televisiva dove mi hanno ripreso facendo delle pizze dedicate a dei personaggi televisivi, ma la mia formazione non c'entra con il programma. Certo appartengono entrambe le esperienze allo stesso periodo, ma per quanto riguarda la formazione si parla della scuola nazionale italiana pizzaioli che ho deciso di frequentare per ottenere il titolo di istruttore pizzaiolo, al di là del programma televisivo».

E poi finisce a Dublino per un lavoro piuttosto duro.
«Finisco a Dublino perché a Roma mi sentivo ferma, soprattutto economicamente: gli stipendi sono bassi, di conseguenza non si può costruire un futuro. Perciò sono stata costretta ad andare altrove. Un lavoro duro, perché i primi mesi sono finita in una fabbrica di cibo già pronto per essere confezionato. Orari massacranti, il freddo di Dublino si sentiva tutto all'interno della struttura non riscaldata. Ma ho continuato perché non potevo fare altrimenti».

Successivamente va a lavorare in un ristorante raccomandato Michelin.
«Sì, ho trovato gli annunci di vari ristoranti e così sono finita in questo dove le mie capacità e la passione che ho per la cucina hanno preso il sopravvento, lavorando con chef di alto livello. Non rimane altro che imparare per crescere».

La nostalgia di casa la fa tornare in Italia. Ma poco dopo ritorna a Dublino, dove oggi è chef in Compass Group.
«Sì ho avuto un crollo per diversi motivi non è facile vivere in un contesto che non ti appartiene, ma tornando in Italia non ho visto cambiamenti, al che sono dovuta ritornare qui. L’esigenza di concludere degli obiettivi mi ha fatto ritornare qui, dove ho iniziato a lavorare per compass group at google dove mi offrono corsi ed esperienze uniche per poter sviluppare al meglio le mie capacità in cucina».

Ma la Calabria rappresenta molto per Claudia.
«Per me è casa, una terra meravigliosa, ma mancano le opportunità, mancano tantissime cose per poter costruire un futuro. Ed è un peccato perché ha tutto il potenziale per rendere il futuro di noi giovani migliori. Lo Stato dovrebbe essere un punto di riferimento per il popolo, aiutarlo a crescere, invece purtroppo sembra difficile».

Claudia guarda avanti, al suo futuro.
«Voglio diventare uno chef di alto livello, che la gente si possa ricordare di me attraverso i sapori, il cibo; lasciare un ricordo di me attraverso la cucina».

Potrebbe tornare in Calabria nuovamente.
«Sì, un giorno tornerò. Quando avrò concluso i miei percorsi all’estero e avrò finito di pagare la casa e le spese per la ristrutturazione, potrò muovermi diversamente e andare a vivere in un’altra città».

Intanto Claudia sarà presto ospite di una puntata di Calabresi nel mondo, il programma in onda ogni sabato alle 12 su LaC TV.

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