Durante la scorsa puntata di “11 in campo”, il format di LaC condotto da Maurizio Insardà, tra gli ospiti anche il presidente del Crotone Gianni Vrenna. Il numero uno della società pitagorica, in una lunga intervista ha parlato a 360 gradi la prima parte della stagione, partendo anche da un commento sulla classifica stilata dal giornalista di Gazzetta dello Sport Nicola Binda, che vede il Crotone al primo posto tra le 60 squadre di Serie C per quanto riguarda il monte ingaggi.  

Il derby perso contro il Catanzaro è ormai alle spalle ma Gianni Vrenna, nel corso della puntata del format andato in onda su LaC Tv, è ritornato sugli episodi violenti che sono accaduti dentro e fuori dal Ceravolo lo scorso 6 novembre. «Per me finita la partita era tutto finito. Sono rimasto male dall’accoglienza che mi è stata riservata».

Dal racconto del presidente del Crotone emerge il fatto che i tifosi giallorossi «mi hanno lanciato bottiglie d’acqua, arance e mandarini e sicuramente non mi sembra una cosa elegante».

Vrenna parla anche del nervosismo dei suoi durante la partita contro i giallorossi. Una serie di episodi che hanno successivamente portato alle squalifiche per il dg Raffaele Vrenna e l’allenatore Franco Lerda: «Ho rimproverato sia il mister che mio figlio Raffaele – dice il patron rossoblù -  non dovevano cadere in provocazioni. C’era un po’ di amaro in bocca soprattutto per il gol annullato, che era invece regolare, ma di sicuro non è stata una prestazione da Crotone».

Ed ancora: «Merito al Catanzaro di aver vinto il derby ma peccato per quello che è accaduto dopo. Qualcuno non ha ancora capito la gravità di prendere a sassate dei pullman perché in queste situazioni può scapparci il morto». 

«È stato anche sottovalutato un aspetto – ha detto ancora Vrenna nel corso della puntata -. A un cento punto nella curva di casa è apparso uno striscione con scritto “Matera la città dei sassi” e forse se qualcuno rifletteva poteva cogliere quel messaggio». Il presidente ha poi successivamente chiarito che «la premeditazione, al di là di striscioni o post social apparsi nei giorni precedenti e successivi ai fatti accaduti, si evincono da altri elementi ben più concreti che dovranno essere accertati dalle eventuali indagini, come il luogo scelto per l'appostamento o il fatto che i massi utilizzati, più adatti ad offendere, sono stati chiaramente reperiti altrove».

Vrenna: «Abbiamo un gruppo unito»

Tornando al calcio giocato e alla rincorsa in classifica proprio al Catanzaro il numero uno della società pitagorica ha un proprio parere: «Fare la lepre non sempre porta vantaggi – dice – siamo abituati a inseguire, per fortuna spesso i risultati ci hanno dato ragione e speriamo che si possa ripetere questo».

Un dettaglio che alla lunga potrebbe fare la differenza, per l’una o l’altra formazione, potrebbe essere rappresentato dalla compattezza e dall’unione del gruppo squadra. Anche Vrenna conferma: «Mi piace il gruppo che si è creato, un gruppo molto affiatato. Non ci sono malumori ed è un ambiente in cui tutti si divertono. Tutto ciò è un aspetto molto importante per una società».