Quando si parla di volley in Calabria, la famiglia Lionetti ha ormai un posto di tutto rispetto. Papà Sergio è stato tra i dirigenti più brillanti degli ultimi anni e ancora lo ritroviamo nei palazzetti calabresi a osservare le gare dei campionati regionali. I figli hanno poi mantenuto alta la passione in famiglia per la volley. Roberto e Marco hanno avuto ottime avventure sia nel loro percorso da pallavolisti che da tecnici.

È soprattutto Valerio ad aver raggiunto risultati sorprendenti nel corso delle ultime stagioni. Partito come scout man nelle fila della Milani Rende, Valerio Lionetti è rapidamente cresciuto con tante avventure maturate sino ad arrivare sul tetto del mondo con la Imoco Volley. Nella pluri premiata squadra di pallavolo femminile, Valerio non era soltanto l’assistente di Daniele Santarelli: le campionesse vedevano nella figura calabrese un uomo capace a leggere gli umori, sapendo risolvere i dubbi tattici delle ragazze per avere delle certezze in campo.

Non è un caso come da quest’anno Valerio sia tornato in pista da primo allenatore, accettando la corte della Balducci Macerata. Da coach in Serie A2, ha accettato senza remore e con indugi il progetto della società marchigiana: «Macerata è una società molto ambiziosa, ha l’obiettivo di tornare al più presto nel massimo campionato. Ovviamente questa prospettiva deve passare da un processo di lavoro, ho trovato un ambiente molto disponibile a partire dalle ragazze passando dallo staff e dai dirigenti. Sarà un anno duro (tante sono le squadre attrezzate per il salto di categoria), ma sarà allo stesso tempo molto stimolante, non vediamo l’ora di scendere in campo».

Passare dallo staff di una delle società migliori al mondo al ruolo di responsabile in un team che dovrà risalire in Superlega è sicuramente un dettaglio non da poco. Guardando però agli anni di gloria passati in Veneto, Lionetti prenderà spunto per il suo futuro da primo allenatore: «Con lo staff della Imoco ci lega un rapporto speciale che va al di là del campo, è stato bello avere quelle pressioni che, in questi ambienti, sono dei veri e propri privilegi. I ricordi sono tanti e stimolanti, mi porto dentro quei momenti di quotidianità, quando con discussioni e dialogo risolvevamo i problemi per trovare una strada insieme».

Lionetti è tornato nelle Marche, dopo l’avventura di tanti anni fa col Porto Potenza Picena, ma appare ancora un po’ perplesso su un eventuale ritorno nella Calabria pallavolistica: «Nella mia carriera ho avuto la fortuna di trovare situazioni molto familiari dove poter crescere. In Calabria forse dovremmo imparare da altri ambienti, in cui le piccole gelosie e gli attriti inutili sono cestinati, per crescere e raggiungere i traguardi. Non ho avuto contatti diretti con le società della mia regione d’origine, ma sono un professionista e chissà che un giorno non se ne possa riparlare…».