Lo sport di base mantiene il suo appeal in Calabria, ma può aumentare il suo raggio d’azione. Il consigliere sezionale della provincia di Cosenza e direttore di tiro, fa il punto della situazione per una disciplina che ha un buon numero di appassionati in tutta la regione
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Ci sono degli sport che difficilmente rubano l’occhio nei weekend, ma diventano al contempo compagni di viaggio che meglio inquadrano il rapporto con il sociale e col sacrificio. Il tiro a segno, nel corso del tempo, ha maturato un suo pubblico ormai ben inquadrato con campioni che hanno raccontato, anche in Calabria, delle belle pagine di sport. Un protagonista su tutti è il bisignanese Franco Brunosio, quasi una sorta di “istituzione” per questa disciplina, già quattro volte campione italiano (due volte nella Eccellenza e due volte nelle categorie a squadre) al bersaglio fisso a cinquanta metri con fucile a canna liscia.
Un cultore del tiro sportivo che fa così il punto della situazione in uno sport pronto a un sano movimento di uomini e di idee: «Certamente in questo momento c'è un cambio generazionale – afferma Brunosio - e quindi molti giovani si stanno avvicinando. Il tiro a segno è uno sport che forma il carattere e le istituzioni dovrebbero, in maniera sinergica, favorire questa nostra pratica sportiva».
Nel concreto, servirà così un piano per trovare campi e strutture da dedicare a questa disciplina. Ricordando come un campo di tiro a segno abbia costi inferiori rispetto a quelli di tiro a volo, Brunosio auspica un maggior interesse verso la materia: «Il discorso sportivo potrà farsi interessante con la creazione di nuove strutture e campi, sia per praticare il tiro a segno nonché per il tiro al volo. In particolare potrebbero esserci investimenti per il tiro con armi libere vendita, quindi con modesta capacità offensiva, con armi ad aria compressa come per le due discipline olimpioniche di P10 e C10».
Per Franco Brunosio quello del tiro a segno è uno sport che potrà regalare soddisfazioni in futuro, anche unendo le comunità nei territori calabresi: «La disciplina può essere anche praticata da gruppi familiari per favorire un clima di condivisione e mete da raggiungere. Ricordo come il tiro al volo è una competizione di tiro dinamico, quello del tiro a segno lo è invece di tiro statico. Entrambe le discipline sono molto affascinanti e ognuno potrà scoprire, grazie all’aiuto dei nostri tecnici e degli istruttori qualificati, per qual è maggiormente portata».