Non ci sarà nessuna proroga: è quanto ha dichiarato in una missiva il soprintendente Pagano. I nuovi settori di Tribuna e Curva Sud devono essere tolti. Sul caso, è intervenuta la consigliera regionale Flora Sculco
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«Tendo ad evitare il pronostico di una risposta negativa, perchè se il lavoro sarà compiuto in maniera professionale, non credo ci siano margini per sentirsi dire di no». Rispondeva così un mese fa l'assessore comunale all'Impiantistica Sportiva Salvatore De Luca in merito a una ipotetica risposta negativa da parte della Sopraintendenza alla richiesta di proroga per il mantenimento delle due strutture amovibili dello stadio Ezio Scida da parte del Comune.
La risposta, da parte del soprintendente Mario Pagano, è arrivata, ed è negativa: non ci saranno proroghe, le due strutture dello stadio devono essere smantellate, poiché è scaduto il permesso di occupazione di suolo pubblico. A quanto appreso, non ci sarebbero nemmeno i termini per una possibile trattativa tra Comune e Sopraintendenza: i nuovi settori di Tribuna e Curva Sud devono essere tolti. Mentre si stava iniziando a pregustare una ipotetica riammissione in Serie A, dopo le richieste della procura della Figc di 15 punti di penalizzazione al Chievo per il caso plus valenze dei calciatori, è arrivata questa doccia gelata. Il tempo stringe e occorre una soluzione immediata, poiché tra un paio di settimane si giocherà la Coppa Italia e poi inizierà il campionato. Qualora il Crotone dovesse essere riammesso in A, sarà un bel problema, poiché non si può giocare in un impianto con capienza ridotta a 9mila posti.
Sulla vicenda è intervenuta la consigliera regionale Flora Sculco che non le ha mandate a dire alla senatrice e archeologa Margherita Corrado, e al sovrintendente Mario Pagano, per questa decisione, e difendendo l'operato della giunta Pugliese. «Ciò che sta succedendo sullo Scida è inaccettabile – scrive in una nota la Sculco - così come sono inaccettabili le speculazioni della senatrice Corrado che, ancora oggi, dopo mesi dal suo insediamento, non ha fatto nulla a tutela e difesa del nostro sviluppo. La società pitagorica ha dimostrato scientificamente che le strutture di curva e tribuna non danneggiano i reperti sottostanti. Il Comune sta procedendo con tutti gli atti per dare il via alla realizzazione del nuovo stadio e con le schede dell’Antica Kroton e gli interventi di Agenda Urbana alla valorizzazione di quell’area. E mentre qui a Crotone si sta lavorando per dare alla città un nuovo impianto e per valorizzare l’aria intorno allo Scida, a Roma nella sede del Ministero o nelle stanze anguste del Senato, non si fa nulla se non emettere veti e dinieghi, senza mai spendere un euro per Crotone, senza mai pensare ad un progetto per il territorio, senza mai aggiungere la benché minima risorsa per valorizzare il patrimonio che vive nel nostro sottosuolo».
«Su questi temi e su questi problemi bisogna essere seri e responsabili, senza dichiarare anatemi e diktat – conclude la consigliera regionale - bisogna trovare sinergia e coesione per fare squadra e affrontare queste problematiche in modo tale da risolverle nell’unico interesse della città. Il Crotone deve giocare a Crotone, e per questo obiettivo, nel recente passato, tutti hanno lavorato di squadra: il Comune e la Regione hanno investito ingenti risorse per l’adeguamento dello Scida e continueremo a fare quanto necessario per consentire che il Crotone continui a giocare a Crotone e non lontano».
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