La dirigente dei biancorossi ha condiviso ai microfoni del nostro network emozioni, aneddoti e riflessioni su una stagione indimenticabile: «Ora festeggiamo, ma senza perdere lo sguardo sul futuro»
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Il calcio a cinque calabrese in questa stagione ha vissuto una bella pagina di sport grazie all’impresa del Soverato Futsal, che ha conquistato la promozione al prossimo campionato di Serie A2 Élite vincendo il Girone D della Serie A2. Un traguardo che arriva al termine di una stagione a dir poco straordinaria. La squadra catanzarese ha centrato l’obiettivo alla sua prima, storica partecipazione alla Serie A2.
A raccontare nel dettaglio il vissuto di questo successo è Federica Giovinco, team manager del Soverato Futsal, che ha condiviso con LaC News24 emozioni, aneddoti e riflessioni su una stagione indimenticabile.
«Un percorso tutt’altro che facile ha portato a questa promozione, quindi definirmi solo soddisfatta sarebbe riduttivo» esordisce Giovinco, lasciando subito intendere quanto questo traguardo sia frutto di un lavoro profondo e complesso. «Le prime parole che sono riuscita a dire dopo l’ultima partita a Canosa sono state “sono tanto orgogliosa di loro”».
Non solo orgoglio, ma anche consapevolezza che i risultati non arrivano dai nomi scritti su una distinta, ma dalla forza del gruppo. La rosa, pur vantando giocatori di grande esperienza e qualità, ha costruito la sua forza sulla coesione, sull’atteggiamento e sul sacrificio. «Sapevo con certezza che quei ragazzi avrebbero dato tutto, fino all’ultima goccia di sudore. Non avevo aspettative, ma credevo in loro». Una fiducia che si è rivelata determinante.
La Serie A2 non ha fatto sconti a nessuno e la vittoria del girone è stata il frutto di una lotta serrata. «È stata sicuramente una stagione strana – racconta la team manager – con squadre costruite per salire che poi hanno incontrato difficoltà. Un girone equilibrato, senza squadre materasso. In generale un girone equilibrato, non ci sono state squadre cosiddette “materasso”, temevamo tutte allo stesso modo. Il Bitonto, nostra diretta concorrente, ha espresso davvero un bel gioco ma la cattiveria agonistica del Messina nella gara di ritorno mi ha impressionata allo stesso modo. Sono contenta per le altre due compagini calabresi, Ecosistem Lamezia e Città di Acri per la permanenza in categoria. Quello che rimane, oltre alla promozione, sono i rapporti che ho instaurato in quei palazzetti, dove stima, sportività e rispetto reciproco non sono mai mancati».
Il futsal, si sa, è una disciplina che richiede un impegno totale, fisico ed emotivo, e la promozione è solo il culmine visibile di un impegno quotidiano. «Le partite sono solo il culmine di un lavoro costante protratto per tutta la settimana: nervi saldi, pazienza, sacrifici fisici ed economici. Adesso è tempo di godersi la vittoria, ce lo meritiamo tutti: giocatori, staff tecnico e società. Festeggiamo, ma senza perdere lo sguardo sul futuro».
La stagione del Soverato è fatta anche di istanti rivelatori e che hanno fatto presagire che qualcosa di storico potesse compiersi, come racconta la stessa Giovinco: «Il primo risale a giugno quando buttai lì la proposta a Scigliano di venire a Soverato e lo vidi interessato: in quel momento ho avuto certezza (prima di lui) che sarebbe stato dei nostri e che con la sua esperienza ma soprattutto con la sua attitudine da leader e personalità da vincente avremmo sicuro realizzato qualcosa di buono».
Ma c’è un’altra data chiave nel racconto della dirigente: il 7 dicembre, nella partita casalinga contro il Messina. «Venivamo da giorni complicati, ma lì ho visto la squadra stringere i denti e unirsi come mai prima. È stato il giorno in cui ho capito che potevamo davvero arrivare in cima».
Anche dopo momenti difficili, come la sconfitta nello scontro diretto con il Bitonto, la squadra ha saputo reagire. «Non ho mai perso la speranza perché ho visto dodici guerrieri in campo. A Castellana abbiamo capito che il sogno era reale: noi vincevamo e il Bitonto cadeva contro la Gear».
Il traguardo raggiunto dal Soverato Futsal è frutto del lavoro di un’intera comunità sportiva. E la chiusura di Giovinco è un ringraziamento profondo: «Ringrazio la società per avermi affidato un ruolo di rilievo e responsabilità in un campionato nazionale. Ma il ringraziamento più forte va a loro, i miei giocatori, protagonisti veri di questa impresa: per il bello e il cattivo tempo, per la fiducia, per le soddisfazioni e per la pienezza di questa stagione».