Mancini – Panarello è il confronto territoriale tra due tecnici che gestiscono ambienti che esigono risposte. Siccome il tema è quello calcistico la tensione sembra attenuata dalle gesta agonistiche che tutti attendono, dai tifosi agli appassionati, mentre i riflettori portano tutto in primo piano nella domenica di riavvio del campionato.

San Luca – Locri è anche la prima giornata del girone di ritorno, la prima uscita dopo la rivisitazione di mercato, il primo incontro tra Mancini e l’ex squadra amaranto e la prima del Locri senza Diakhate. Tante novità, diverse aspettative, troppi sogni ma soprattutto nessuna certezza.

Il San Luca è rimpastato da un tecnico capace come Renato Mancini, che ora più che mai torna a scommettere sulle proprie capacità interpretative del calcio semi professionista. Il Locri è stato rimesso in piedi dallo staff di Panarello, con il tecnico di Bovalino che via via ha acquisito sempre più padronanza della situazione fino a fotografare il possibile Locri 2024. Non ci sarà Greco ma è arrivato il 2003 Pipicella, è partito anche il perno basso del centrocampo ma è tornato il locrese Larosa, la lasciato Locri anche Bova ma ci sono Costa e Leveque.

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C’è anche un certo bomber Marsico, cui si devono gli ultimi successi, se qualcuno lo avesse dimenticato. Proprio Pipicella proviene da San Luca ma i giallorossi non perdono pezzi, semmai sistemano gli equilibri e “accontentano” Mancini che, intanto, ha stilato un inventario di spogliatoio. La gara si preannuncia tutt’altro che avventurosa, forse oculata non solo a scoprire il neo dell’altra ma a trovare lo spazio per emergere in uno spettacolo a cui entrambe le compagini tengono in virtù della forte presenza di tifosi. Concretezza e appariscenza sono difficili da conciliare ma da entrambe ci si aspetta quel tocco in più per far divertire nelle gesta tecnica prima ancora che nel risultato. Lo stadio è il ritrovato “Corrado Alvaro”, che non avanza mai posti, soprattutto in occasione di un derby.