Al Ceravolo, domani alle 21, il Catanzaro affronterà il Catania. L’ultimo scontro tra i due club non è tanto distante nel tempo, il 15 settembre scorso sono stati i giallorossi a spuntarla nei minuti finali del secondo turno di Coppa Italia di Serie C vincendo 1-0 in casa.

Questa volta la partita ha un «peso completamente diverso della sfida di 10 giorni fa in Coppa Italia – afferma l’allenatore dei giallorossi Calabro -, perché vale 3 punti, e noi vogliamo vincere».  Il posticipo del girone C potrebbe essere il match di svolta per le aquile che, con una vittoria, andrebbero a due punti dalla capolista Bari che nell’ultimo turno non è andata oltre il pareggio in casa contro la Paganese.

Calabro: «Undici giocatori con il veleno addosso»

I giallorossi, ancora imbattuti, vengono da una vittoria e tre pareggi e proprio per questo motivo mister Calabro starebbe pensando a schierare diversamente i giocatori in campo anche se ha detto: «Se noi abbiamo in campo undici giocatori con il veleno addosso, che corrono e mettono insieme all’organizzazione anche il cuore, non esistono problemi di modulo nostro o dell’avversario». E continua sostenendo che: «I moduli, la quantità di punte o difensori in campo, il sistema di gioco, incidono fino ad un certo punto: metterci l’anima è ciò che conta. La mia priorità, come è stato lo scorso anno, è che la squadra abbia un’anima, miglia e miglia di cuore. È questo, insieme all’organizzazione in entrambe le fasi di gioco, è portare i risultati».

Nelle ultime tre partite il Catanzaro ha dimostrato una buona solidità difensiva che però non basta per gli obiettivi prefissati a inizio stagione. Il problema principale è stato proprio quello di andare in gol e mister Calabro ne è consapevole: «C’è stato questo difetto. Ne ho parlato anche con i giocatori e siamo tutti consapevoli che bastava essere più cinici e concreti».

Calabro: «La squadra può reggere tutte le soluzioni»

Per quanto riguarda la formazione e sulla circostanza specifica di vedere insieme in campo le punte centrali Vazquez e Cianci con un giocatore di movimento dietro ai due, l’allenatore giallorosso spiega che: «La squadra è stata costruita in un certo modo, e solo il campo poi dice se quello che è stato pensato dà delle conferme o meno. È normale che se il campo dice altro in questo momento, cercherò le soluzioni per risolvere e migliorare determinate situazioni. Certo la squadra può reggere tutte le soluzioni, l’importante nel calcio è che tutti corrano in entrambe le fasi. Se il campo non dice questo dovrò prendere decisioni differenti». Dubbi anche a centrocampo tra l’ormai recuperato Risolo e Welbeck, ma per Calabro «le caratteristiche dei due giocatori sono diverse, quelle di Welbeck sono simili a quelle di Verna».

La partita del Ceravolo è con certezza un esame importante per i giallorossi che, per quello che ha lasciato intendere mister Calabro, non può/deve essere un altro mezzo passo in avanti. Gli ingredienti ci sono tutti e sono gustosi, il posticipo è servito… buon calcio.