Due vittorie, tre pareggi, zero sconfitte. Ruolino di marcia identico, per Reggina e Frosinone, di fronte nella sesta giornata del campionato di Serie B. Amaranto e ciociari arrivano alla sfida del Granillo dopo un turno infrasettimanale di pareggi agrodolci da ambo le parti.

La squadra di Aglietti ha impattato a Pordenone un match che, per bocca dello stesso tecnico ex Chievo, si sarebbe potuto giocare meglio. L’1-1 del Teghil ha però concesso a Galabinov e soci di mantenere quell’imbattibilità che gonfia d’orgoglio il petto del club dello Stretto. Un’imbattibilità che è tratto comune di un Frosinone - fermato dal Brescia al 90º martedì - ringalluzzito da un mercato estivo stellare.  Ricci, Garritano e Canotto sono stati solo alcuni degli arrivi con in dote un peso specifico importantissimo per la categoria, riversato subito in campo. L’avvio di Grosso ha spazzato via alcuni dubbi dopo lo scorso finale di stagione alquanto deludente: la risposta è stata uno Stirpe ribollente di entusiasmo nelle prime uscite casalinghe.

Aglietti: «Frosinone squadra rapida e tecnica»

Nella conferenza stampa della vigilia della sfida contro i ciociari, però, nessuna buona notizia dall’infermeria per Alfredo Aglietti: «Non recupero nessuno rispetto a Lignano, puntiamo ad avere Menez e Adjapong dopo la sosta, sebbene proveremo ad averli già da Pisa».

Sull’avversario di domani: «Il Frosinone è fra le tre squadre più forti del campionato, insieme a Parma, Benevento e Monza. Una squadra molto rapida, tecnica. Gente come Ciano, Ricci, Garritano, Canotto ti può mettere sempre in difficoltà. Dovremo fare una partita importante, stando attenti ai duelli individuali, sono due squadre che giocano a calcio. Mi aspetto un bel match».

Sulle scelte di Pordenone: «Sinceramente ho un gruppo a disposizione, non penso di aver fatto turnover. Bianchi è un titolare, lo stesso Regini, anche Cortinovis. Quelli fatti al Teghil sono normali avvicendamenti all’interno di un gruppo che ha un valore importante. Per me Montalto e Galabinov, Bellomo e Cortinovis, sono sullo stesso livello. Potevamo far meglio? Sì, ma non a causa del turnover».

Ancora sulla gara del Teghil: «Abbiamo cercato il pareggio in ogni modo fino alla fine. Secondo me la gara di Pordenone va divisa in due fasi. Primi venti, venticinque minuti, abbiamo fatto bene, mancando di lucidità nelle ultime scelte. Poi sono venuti fuori loro. Ma questo succede anche perché esistono gli avversari: è stato un classico incontro di Serie B, non bello, il punto preso è ottimo, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto».

Al Granillo, quindi, ci si giocano playoff e imbattibilità: chi vince prende tre punti, morale e un’altra grossissima dose di consapevolezza della propria forza.