Il 21 novembre 1975, i Queen pubblicavano il proprio quarto album, A Night at the Opera. Un successo assurdo, forse la miglior produzione musicale di sempre, che racchiude grande significato anche nel solo titolo. L’Opera, al netto di quanto si possa pensare, a differenza di altri generi come la musica sinfonica e da camera, ha umili origini e si rivolge ad un pubblico ampio e non solo aristocratico. Un pò come la storia di Cosenza e di Reggina. Capaci di attirare intorno a se folle oceaniche di appassionati, non sempre gratificati da risultati sportivi capaci di ripagare una passione e un’amore infinito

Oggi, però, l’incrocio del Marulla torna a rappresentare il meglio del calcio della Calabria. Non lo dicono solamente i numeri di una fredda classifica, attenzione. Cosenza e Reggina sono tornate a emozionare e lottare, ad avere giocatori iconici, progetti tecnici frizzanti. Non è solo un derby, non è solo rossoblù contro amaranto. È Gori contro Galabinov, Palmiero contro Crisetig, Turati contro Vigorito. Affascinano, pur posti sui canoni di quella che è la Serie B, anche i nomi presenti, pronti ad infiammare i numerosi supporters attesi stasera allo stadio. Senza contare che sulla panca del Marulla ci saranno due come Denis e Menez. 

A proposito di chi siederà a bordocampo: occhio al duello fra Zaffaroni e Aglietti. Filosofie a confronto, modi di vivere e di essere in antitesi. In comune il pragmatismo calcistico e l’obiettivo, al momento raggiunto, di trarre quanto più si possa trarre da due collettivi costruiti in estate in modi diametralmente opposti  ma in questo frangente ambedue efficaci. Chi vince inizia davvero a sognare: gli amaranto possono agganciare la vetta, anche se solo per qualche ora, i rossoblù possono rimettersi a distanza di sicurezza dalla zona rossa, strizzando l’occhio anche ai piani superiori.

Cosenza-Reggina, ci siamo. A Night at the Opera, A Night at Marulla. È l’ora del derby.