Il presidente pitagorico: «Bisogna riflettere e intervenire». E sul calcio giocato: «Poteva essere qualcosa di diverso se il gol regolarissimo di Tribuzzi non fosse stato annullato
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Il presidente del Crotone calcio Gianni Vrenna, intercettato a margine di un'importante manifestazione in cui è impegnato con le sue aziende, ha rilasciato questo pomeriggio alcune dichiarazioni in ambito calcistico:«Il derby ormai è alle spalle: ciò che si fa più fatica a mettersi alle spalle sono alcuni atteggiamenti, anche delle ultime ore, visto il trattamento che è stato riservato alla nostra dirigenza e ai tifosi del Crotone». Parole al vetriolo quelle del numero uno pitagorico.
«Se una partita deve trasformarsi in tutto quello a cui abbiamo assistito - dice Vrenna - vuol dire che siamo ben lontani da concepire lo sport come lealtà e divertimento. Il Crotone, prima dei calciatori in campo, è soprattutto la sua gente, i suoi tifosi, ed è giusto che tutti, e dico tutti, condannino gli agguati, perché di questo si tratta, che sono stati organizzati in maniera premeditata».
Vrenna parla anche della azioni da condannare che hanno visto protagonisti alcuni sostenitori pitagorici: «Abbiamo stigmatizzato i comportamenti di alcuni nostri pseudo tifosi, ma nulla può essere messo a paragone di chi attenta alla vita delle persone. Perché bisogna dirla tutta: le parole, gli sfottò, anche se fossero sopra le righe, possono in alcuni casi essere evitati ma questa è un’altra storia: sassi di quella portata possono uccidere, mandare fuoristrada, e mi sembra che non tutti abbiano colto, o non abbiano voluto cogliere, la pericolosità di quanti avvenuto. Bisogna riflettere e intervenire».
Poi spazio al calcio giocato: «Il Crotone - continua Vrenna - ha dimostrato di esserci, abbiamo avuto la conferma definitiva che ce la giocheremo fino alla fine, con la consapevolezza che la nostra è una squadra totalmente rifondata e che per forza di cose non può ancora essere al top. Adesso pensiamo alle prossime partite, a cominciare dalla sfida casalinga con la Fidelis Andria. Sicuramente resta l’amaro in bocca per il risultato di domenica, vista la prestazione del Crotone. E siamo a parlare di una sconfitta quando magari poteva essere qualcosa di diverso se il gol regolarissimo di Tribuzzi non fosse stato annullato da una scelta sfortunata del primo assistente. Diciamo che è un periodo in cui incappiamo spesso nella sfortuna di decisioni arbitrali. Capisco la mancanza del Var, ma non vorrei che a fronte delle lamentele altrui venissimo penalizzati noi».
«Siamo costantemente falcidiati da multe e squalifiche, è vero che se si sbaglia si paga, ma è necessaria la stessa attenzione nel sanzionare tutti, altrimenti si creano delle disparità che in un campionato così bello ed equilibrato possono diventare determinanti. Siamo increduli davanti alle decisioni di oggi del giudice sportivo, ancora pesantemente sbilanciate a nostro sfavore. Da parte nostra conserviamo comunque la fiducia nelle istituzioni e il rispetto verso tutte le componenti, ma siamo più che mai determinati a far valere le nostre ragioni in tutte le sedi opportune, pur mantenendo lo stile che da sempre ci ha contraddistinto, in tutte le categorie, come società e tifoseria».